Il commento di Massimo Barbano alla partita casalinga di oggi contro l’Alessandria
Con il fiato sospeso fino all’ultimo giro di lancetta, ma i primi tre punti arrivano e scongiurano una crisi che avrebbe potuto avere ripercussioni sulla prosecuzione del campionato. E si sa, che nel calcio, i risultati possono cambiare il corso di una stagione, ma anche – e questo non rispetta l’oggettività degli eventi – la valutazione di una partita.
Così, il machiavellico fine che giustifica i mezzi, fa sì che la vittoria del Lecce al 95’ sull’Alessandria nasconda le lacune che anche questa volta i giallorossi di Marco Baroni hanno evidenziato e sposta il faro sugli elementi positivi che pure ci sono stati.
Il principale è quello delle risorse tecniche nel cassetto. Sono queste che hanno fatto la differenza nella partita contro i piemontesi di Moreno Longo. Il 3-2 finale si spiega con la panchina lunga: il Lecce ce l’aveva, l’Alessandria no.
Poter disporre di elementi di ricambio che con una giocata ti cambiano la partita è stata la chiave di volta. Il più evidente è lo spagnolo Rodriguez, decisivo nel risultato, ma anche gli altri cambi non hanno minimamente depauperato la spinta della manovra giallorossa. Risorse certamente, ma anche responsabilità.
L’equazione porta a questo e cioè che con questo parco tecnico che è stato allestito, il Lecce non può nascondersi e deve, quanto meno cercare, un ruolo di primo piano nel campionato di serie b. Il primo successo stagionale deve essere il viatico.
Massimo Barbano
© Riproduzione riservata
In foto: Rodriquez in azione