Il Toro contende la posta in palio all'avversario sino alla fine. 76-83 il risultato finale del match casalingo giocato nella serata di oggi, domenica 19 gennaio 2025
Una sconfitta che lascia un po’ di buonumore. Apu Old Wild West Udine ha imposto a Lecce la legge del più forte, ma oggi Hdl ha offerto una prova generosa per intensità e soddisfacente per qualità. Le spallate al match, ripetutamente inferte da una formazione di primissimo livello come quella di coach Vertemati, non hanno mai piegato le gambe ai granata, abili a rientrare e a tenere aperta la partita praticamente sino alla fine. Il Toro incassa solo un po’ di fiducia, ma è tanta roba appena sette giorni dopo il tracollo di Torino. È chiaro che l’avversario di giornata era fuori portata, ma la crescita del Nardò di Mecacci passa anche da serate così.
Il coach senese sceglie Giuri, Nikolic, Mouaha, Stewart jr. e Iannuzzi come starting five da opporre ai bianconeri. Schermaglie iniziali all’insegna della fisicità e dei muscoli. Hickey segna i primi due canestri della partita, Mouaha dall’arco muove lo score granata (3-4). Zugno e Donadio rilevano Nikolic e Giuri. Stewart jr. e Iannuzzi regalano punti preziosi al Toro (12-8). Hdl vuole dare una risposta di carattere dopo la bella vittoria con Avellino, Apu invece sembra voler studiare l’avversario e il match. L’ingresso di Caroti e Pullazi regala nuove energie alla squadra ospite. Zugno trova un buon canestro in penetrazione, sulla sirena dei 24 secondi timbra anche Nikolic. Primo stop sul 17-18. La salita è ripida, ma Nardò c’è.
Il secondo quarto si apre con due liberi trasformati da Zugno, ma Ambrosin, Hickey e soprattutto Ikangi portano Udine a +10. Primo, significativo, allungo della vicecapolista, Mecacci fiuta il pericolo e chiama il time-out. Come spesso accade, tocca a Mouaha neutralizzare il momento positivo di Udine, i suoi 4 punti consecutivi sono manna dal cielo (23-29). Il Toro mostra il ghigno cattivo agli avversari e rientra pienamente in partita. Una bomba di Donadio stavolta spaventa Vertemati, che ferma il gioco per schiarire le idee ai suoi. La pausa gli sarà utile. Quando è in difficoltà Apu si affida spesso alle mani calde di Anthony Hickey, ma le opzioni per i friulani sono tante e di qualità. Il +12 ospite sancisce il primo momento di difficoltà per i granata. Ma è in giornata Lorenzo Donadio, che accorcia il gap prima del riposo lungo (36-44).
Il ritorno in campo di Udine è folgorante (2-7), il Toro vacilla sotto i colpi di Johnson, Bruttini e Alibegovic. Anche in questo frangente, però, Nardò mostra il suo lato combattivo, trascinato dalle prodezze di Stewart jr.. Che dopo il time-out infila due triple da copertina (47-53) facendo sgranare gli occhi a tutti i presenti al Pala San Giuseppe. Alibegovic dal perimetro toglie le castagne dal fuoco ai suoi compagni. Ma c’è partita. Segna ancora Mouaha, poi Caroti, doppio botta e risposta tra i due. Il terzo quarto si chiude 60-66. Servirebbe un colpo di reni per avere ragione di un avversario davvero molto forte.
Blitz di Pullazi (canestro e libero supplementare), replica di Stewart jr. che fa la voce grossa a rimbalzo. Vertemati va sul sicuro e rispedisce i suoi due americani sul parquet. Hickey risponde presente con un canestro che vale il +9. Sono i possessi decisivi della sfida, Udine sembra avere un pizzico di lucidità in più. Mecacci per il rush finale si affida a Zugno e Iannuzzi. Mouaha segna dall’arco, Stewart jr. dalla lunetta e Iannuzzi da sotto, il break riporta sotto il Toro (69-75). È l’ultimo sussulto, perché i canestri di Ikangi e Hickey (sulla sirena) mandano in ghiaccio la partita. Il bilancio finale è 76-83. Zero punti nel sacco, ma sensazioni positive. Il Toro sembra essersi ritrovato.
Comunicato