• giovedì , 26 Dicembre 2024

Cultura/Religione - 25 Lug 2024

Salice Salentino, appunti per la storia della Chiesa e della Parrocchia “San Giuseppe”

Don Michele Arcangelo Martina ricostruisce vicende, attività e interventi riguardanti la seconda Parrocchia locale, istituita il 1° novembre 1976. Nel testo la dotazione dettagliata di arredi, opere d’arte, suppellettili sacre ed altro: “Un inventario puntuale di beni appartenenti a tutta la comunità”


Spazio Aperto Salento

Le origini della chiesa

I coniugi Giuseppe Grasso (Salice, 20 ottobre 1889 – Salice, 9 maggio1976) e Maria Tommaso (Salice, 20 marzo 1909 – Salice, 14 marzo 1996), non avevano avuto la gioia di avere dei figli. Veri timorati di Dio e di grande devozione e fede, per il loro spirito caritatevole nel 1961 realizzarono una casa di riposo in via Senatore De Castris, una struttura completa di tutto e pronta all’uso, successivamente denominata con i loro cognomi: “Istituto assistenziale Grasso-Tommaso”. Il complesso, peraltro, comprendeva anche alcuni vani per l’attivazione di una scuola materna. I coniugi, quindi, decisero di donare l’intero immobile alla Congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico (fondate dal vescovo di Tricarico, il venerabile monsignor Raffaello Delle Nocche, il 4 ottobre 1923 col carisma dell’adorazione eucaristica perpetua e il servizio agli ultimi) perché accogliessero le anziane bisognose di assistenza e i bambini di educazione e istruzione.

Don Carlo Gatto (Salice, 4 marzo 1898 – Salice, 14 febbraio 1974), ordinato sacerdote il 22 dicembre 1922, prete davvero zelante e intraprendente, d’intesa con le suore, si adoperò per fare costruire sul terreno adiacente al predetto Istituto una grande chiesa dedicata a San Giuseppe Lavoratore per assicurare il servizio liturgico e spirituale (specialmente la Santa Messa) oltre che alle suore e alle ospiti della struttura, anche agli abitanti del territorio circostante, periferico rispetto al resto del paese ma ormai in piena espansione. Per tale impresa, andata avanti a più riprese dal 1966 al 1972 (con i preliminari progettuali risalenti agli anni precedenti), si impegnarono, insieme a don Gatto, le suore, che acquistarono il terreno confinante destinato alla nuova Chiesa, i devoti benefattori Giuseppe Grasso e Maria Tommaso, che diedero la loro importante contribuzione finanziaria, e quasi tutti i fedeli salicesi. Ma ci fu pure un contributo del Fondo Culto, del Comune di Salice e di qualche benefattore straordinario. La chiesa (larga 14 metri, lunga 27 metri e alta 9,50 metri) fu progettata dal geometra Michele Liguori di Lecce secondo uno stile moderno lineare, a navata unica, con pareti interne ed esterne rivestite da intonaco. Essa, pur non essendo stata pensata da subito come Chiesa di parrocchia, a ben considerare forse è la struttura più capiente del paese, difatti, fra i posti a sedere e quelli in piedi, può accogliere oltre 300 persone.

S. Giuseppe Lav.

La chiesa fu utilizzata per le celebrazioni già nel 1971, pertanto le suore e don Carlo l’avevano premurosamente dotata degli arredi e vasi sacri essenziali, nonché della grande statua in legno policromo di San Giuseppe lavoratore del V. Musner (1971, altezza metri 1,71). Cominciò ad essere ufficialmente luogo pubblico di culto, tuttavia, con l’inaugurazione del 25 novembre 1972, presieduta dall’arcivescovo monsignor Orazio Semeraro, coadiutore (con diritto di successione) dell’arcivescovo di Brindisi monsignor Nicola Margiotta. A ricordo di questo evento c’è una grande targa marmorea all’ingresso in chiesa (lato sinistro). Don Carlo vi celebrò la messa sino alla morte. In seguito, dal 1974 al 1977, continuò a celebrare la messa don Angelo Leuzzi (Salice, 29 ottobre 1908 – Salice, 6 ottobre 1998). Ordinato sacerdote il 24 settembre 1932, era un prete molto devoto, timorato di Dio e dotto. 

Nasce la Parrocchia con don Nino, primo parroco

Esisteva allora la possibilità concreta che diventasse la sede della seconda parrocchia salicese! In effetti, don Giovanni Russo, detto don Nino (Salice, 24 giugno 1929 – Roma, 31 dicembre 1986), ordinato sacerdote il 15 luglio 1956, fu il primo parroco (dal 15 ottobre 1977 al 31 dicembre 1986). Presbitero premuroso e molto attivo, in dialogo con l’arcivescovo monsignor Settimio Todisco e con l’arciprete-parroco della Chiesa Madre don Mario Melendugno, negli anni 1975-76 determinò con essi la riflessione, e la conseguente decisione del pastore diocesano, di far sorgere una seconda parrocchia in Salice Salentino per meglio servire la comunità salicese, ormai abbastanza estesa verso le periferie. Pertanto, monsignor Todisco emise il decreto arcivescovile di erezione della nuova Parrocchia in data 1° novembre 1976, intitolandola a San Giuseppe (la chiesa, come detto prima, era stata intitolata al medesimo santo ma visto nella veste di “Lavoratore”). La partenza-inaugurazione pastorale ufficiale di essa, avvenne il 15 ottobre 1977. In quella stessa data, naturalmente, don Nino Russo fu nominato primo parroco. Incarico pastorale che accolse con immensa gioia. Egli, per avviare bene la nuova Parrocchia di San Giuseppe, coinvolse, in un clima di fervore ed esultanza, decine di giovani e di adulti già dai mesi precedenti l’inaugurazione. Ovviamente, c’era la base per partire, ma tanto occorreva ancora, non solo a livello di arredi, suppellettili, altri locali pastorali da costruire… soprattutto a livello di coscienza, appartenenza, partecipazione, corresponsabilità, ministerialità, eccetera. Insomma la comunità con tutte le sue dimensioni e abilità pastorali e missionarie era tutta da fare. Per questo scopo, don Nino Russo e gli operatori delle prime ore spesero instancabilmente le loro migliori energie.

Di pari passo, don Nino si diede un gran da fare per abbellire la chiesa. A tal proposito, sono da menzionare le seguenti opere: la grande sede dei ministri e del tabernacolo in marmo di Carrara (1980, con progetto dello scultore e pittore Franco Margarito), il tabernacolo dorato e il grande mosaico del presbiterio (1980); i tre bassorilievi in rame (1980) dello scultore e pittore Franco Margarito, vale a dire Cristo e i discepoli di Emmaus (cm. 96 x 63) sotto l’altare, Cristo risorto alla facciata dell’ambone e Gesù battezzato da San Giovanni Battista alla facciata del fonte battesimale. I quattro grandi dipinti (tutti olio su tela metri 2 x 3) di Donato De Francesco: Sogno di San Giuseppe con l’angelo, 1986; La Fuga in Egitto, 1979; La Natività, 1979; La Morte di San Giuseppe, 1980; e in più quello di San Giuseppe con Gesù fanciullo,1978 (olio su tela metri 0,98 x 1,38). Mentre sono di Salvatore Montefusco: Gesù coronato di spine (1980, olio su tela metri 1,70 x 2,40), Gesù deposto dalla croce (1980, olio su tela metri 1,70 x 2,40) e Gesù Risorto (1984, olio su tela metri 2 x 3,50). Ancora, la statua del Sacro Cuore di Gesù in legno policromo di V. Musner (1977, altezza cm. 160); la statua di Madonna in preghiera in legno d’ulivo di Luigia Rizzo (1978, cm. 104); le cinque statue in cartapesta policroma: Cuore Immacolato di Maria (A. Malecore 1980, altezza cm. 163), SS. Cosimo e Damiano (A. Malecore 1978, altezza cm. 145); Santa Rita (A. Malecore, 1978, altezza cm. 140), Santa Gemma Galgani (A. Malecore 1985, altezza cm. 170). Inoltre la statua di Gesù risorto in cartapesta policroma (A. Malecore 1978, altezza cm. 150). Una grande croce in legno, con sopra l’altorilievo policromo di Gesù sacerdote-profeta-re in Croce di L. Santifaller (Ortisei 1983, altezza metri 1,80 e lunghezza metri 0,90 circa); mentre la croce con ai vertici dei bassorilievi raffiguranti i simboli dei quattro evangelisti, misura altezza metri 3,40 e lunghezza metri 1,50; un Crocifisso antico in cartapesta medio-piccolo; un Crocifisso in bronzo medio-piccolo; un piccolo bassorilievo in bronzo raffigurante La fuga in Egitto; un Crocifisso in piombo medio-piccolo; un grande lampadario in ferro battuto, un organo Gem classico elettronico a doppia tastiera e con pedaliera concava; l’impianto di audio diffusione, i diversi vasi sacri, i paramenti liturgici, eccetera. Inoltre, gli ampliamenti dei locali annessi alla chiesa parrocchiale nel 1978-81, cioè la realizzazione di un lungo corridoio di circa metri 30 a due piani (con uscita su via Vittime di Marcinelle) e nel 1986 l’attuazione di un altro progetto di ampliamento, (ultimato nei primi mesi del 1987), vale a dire due disimpegni, una scala in muratura e, al piano superiore, una sala pastorale-ricreativa e il salone parrocchiale, nonché il livello base in muratura per un eventuale futuro campanile (nel frattempo, sulle terrazze, era stato realizzato un grande telaio in ferro con due campane fissato su grosse travi in cemento armato).

Alla notizia della morte di don Nino, avvenuta a Roma il 31 dicembre 1986, l’arcivescovo monsignor Todisco, in attesa del nuovo parroco, nominò provvisoriamente amministratore parrocchiale don Pio Realino Conte, per il periodo 31 dicembre 1986 – 8 febbraio 1987.

Le suore donano la Chiesa

La Chiesa e i vani di servizio annessi erano dunque di proprietà della Congregazione delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico. Quest’ultima, considerata la necessaria giusta indipendenza dell’ente parrocchia, il 7 maggio 1982 decise di donare alla Diocesi di Brindisi-Ostuni la Chiesa con i locali annessi, che in seguito furono trasferiti all’Ente Parrocchia San Giuseppe in Salice Salentino.

Periodo 1987-2001

Dopo la morte di don Nino, l’arcivescovo Todisco nominò come nuovo parroco don Carmine Canoci (dall’8 febbraio 1987 al 1° settembre 2001, trattasi in pratica del secondo parroco), il quale continuò l’opera del predecessore con il costante sforzo di incrementare la frequenza dei fedeli e il coinvolgimento personale di molti adulti e giovani nei vari servizi pastorali parrocchiali. In sintesi, egli promosse una pastorale in spirito conciliare e comunitario attenta a tutte le sue dimensioni e al territorio. In particolare, nell’annuncio, nella formazione e nell’azione pastorale, svolse il suo servizio di guida per rendere esperienziale per tutta la Comunità parrocchiale l’attenzione solidale alle povertà attuali e al tema sempre urgente della pace. Fra le tante attività organizzate in quegli anni, eccezionale e “storico” fu l’incontro promosso in chiesa con la partecipazione, nel mese di febbraio 1988, del vescovo don Tonino Bello (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta 20 aprile 1993), il quale offrì un approfondito intervento e la lettura, da lui proposta per la prima volta, della sua opera “Dammi un’ala di riserva”. Da ricordare anche la data del 28 ottobre 1989, quando la chiesa fu dedicata (= consacrata) solennemente con lo specifico Rito della Dedicazione dall’arcivescovo della diocesi monsignor Settimio Todisco. A ricordo di questo evento c’è una grande targa marmorea all’ingresso in chiesa (lato sinistro). Nel 1997 fu festeggiato il 20° anniversario dell’inaugurazione pastorale della parrocchia con alcune iniziative liturgiche, formative e ricreative.

Per quanto riguarda le opere, oltre gli interventi di manutenzione delle strutture (1997) e varie realizzazioni, vanno ricordati in particolare, in base al libro parrocchiale manoscritto Cronaca, il completamento nel 1987 dei lavori di ampliamento dei locali parrocchiali annessi alla chiesa, che erano stati iniziati da don Nino nel 1986; la risistemazione delle quattro grandi tele esistenti, dedicate alla vita di San Giuseppe, in cornici murali fisse (1997); le aiuole del sagrato (1993); le vetrate artistiche delle quattro grandi finestre laterali raffiguranti I quattro evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni (1998) e di quella tonda della facciata principale raffigurante San Giuseppe col Bambino (1999); i nuovi banchi della chiesa (1992); il secondo lampadario in ferro battuto (1992); il campanile in carpenteria metallica con l’aggiunta di altre quattro campane e la relativa elettrificazione (1992); il rivestimento in legno della sacrestia (1995). Mentre al terreno parrocchiale in contrada “Pozzo nuovo” – ricevuto in dono nei primi anni della parrocchia per opere destinate ai giovani – nel 1992 fu realizzata la recinzione in muratura e fu elaborato un relativo progetto per impianti sportivi qualora si fossero trovati i necessari finanziamenti per realizzarlo.

Autunno 2001

Il 4 settembre 2001 l’arcivescovo monsignor Rocco Talucci, avendo trasferito don Carmine Canoci alla Chiesa Madre del paese, nominò come nuovo parroco don Angelo Caputo (trattasi in pratica del terzo parroco, dal 4 settembre al 9 novembre 2001), il quale, dopo soli due mesi circa, rassegnò le dimissioni per motivi personali.

Periodo 2001-2011 

Resasi vacante la parrocchia, l’arcivescovo monsignor Rocco Talucci nominò come nuovo parroco don Antonio Forte (dal 25 novembre 2001 al 15 settembre 2011, ma il primo anno, si precisa, come amministratore; in pratica trattasi del quarto parroco), il quale mantenne in senso generale l’andamento pastorale già consolidato, ma promosse soprattutto una marcata riscoperta delle devozioni popolari. In questo periodo furono realizzate le seguenti opere: la pitturazione delle pareti interne della chiesa; la statua di San Pio di Pietrelcina in resina policroma (2002, altezza cm. 170); la statua di Sant’Antonio di Padova con Gesù Bambino in cartapesta policroma (Solidea Quercia 2003, altezza cm. 138); la statua di San Giuseppe col Bambino in cemento (altezza cm. 120); la statua di Gesù morto in cartapesta policroma (M. A. De Rinaldis 2008, cm. 160); la statua dell’Addolorata (Solidea Quercia 2002, il volto e le mani sono in cartapesta policroma e struttura in legno imbottito e ricoperto con lungo abito nero in stoffa, altezza cm. 165); la statua del Cuore Immacolato di Maria in resina policroma (altezza cm. 120); la statua della Madonna di Fatima  in resina policroma (altezza cm. 85); la tela di San Francesco di Tonino Leone (2005, olio su tela, metri 0,80 x 1,50); la tela di Don Nino Russo con due fanciulli di T. Leone (2006, olio su tela, cm, 80 x 100); la riproduzione in stampa incollata su legno della grande Croce di San Damiano (altezza cm. 135 circa). Inoltre, nel 2007 la diocesi, sollecitata dal parroco, acquistò e ristrutturò una vecchia abitazione, in via Amedeo Di Savoia 45, per adibirla a casa canonica.

Periodo 2011-2023

 Il 15 settembre 2011 l’arcivescovo monsignor Rocco Talucci nominò come quinto parroco don Michele Arcangelo Martina (detto don Arcangelo), ovvero chi firma quest’articolo, guida della comunità parrocchiale dalla sera del 15 settembre 2011 alla sera del 5 ottobre 2023. Fin dall’inizio risultò evidente la necessità di molteplici interventi al complesso parrocchiale, considerato peraltro i diversi anni ormai trascorsi dall’avviamento pastorale e il radicale mutamento del contesto globale sociale e culturale. Grazie alla notevole documentazione disponibile, riveniente dalla mia attività in qualità di parroco di “San Giuseppe”, è possibile ricostruire nel dettaglio le iniziative del periodo 2011-2023, comprese quelle riguardanti la salvaguardia e l’incremento della dotazione di arredi, opere d’arte, suppellettili sacre ed altro. Tutto sempre inteso e vissuto dal sottoscritto come innumerevoli “gesti d’amore” per la gente, oltre che per le significative strutture. Perciò la narrazione insiste molto sui dettagli.

Nell’anno pastorale 2012-13, furono celebrate con molte e varie manifestazioni due importantissime ricorrenze: il 40° anniversario di costruzione della chiesa (1972-2012) e il 35° anniversario di inaugurazione pastorale della Parrocchia (15 ottobre 1977 – 15 ottobre 2012).

Alla luce dei vuoti, dispersioni e arresti di cammino riscontrati nella situazione di partenza, furono messe in campo iniziative per far rinascere e rilanciare la comunità, sia interagendo costantemente con la gente del territorio, sia mediante il coinvolgimento e la formazione teologica, catechetica, pastorale e spirituale dei gruppi ecclesiali e degli operatori ecclesiali esistenti, sia con le persone nuove, adulte e giovani, che si riusciva a coinvolgere nella nuova fase, favorendo in tutti i modi una larga partecipazione attiva e le tante vocazioni e ministeri laicali. In tutto questo fu decisivo svolgere sistematicamente anche incontri e iniziative rionali con la gente nei vari periodi dell’anno per cercare, appunto, di conseguire la meta prefissata. In questo periodo furono restaurati i vari beni mobili e immobili, come pure furono effettuati diversi acquisti e realizzazioni. Per esempio, a cavallo tra 2011-2012, fu aggiornato l’impianto elettrico con i relativi accessori (nuovi fili, quattro fari nuovi a basso consumo, nuove plafoniere, ecc.) e quello audio in tutte le sue componenti (altoparlanti, microfoni sensibili, processori, DI box, fili, nuovo radiomicrofono con ricevitore, ecc.). Pitturati tutti i locali annessi alla chiesa e quelli della canonica, incluse le varie porte e finestre. A fine 2011 furono installate alle finestre tredici zanzariere in alluminio con retine metalliche (rivestimento in marmo dei vari lati alle finestre sprovviste) e in seguito delle altre a completamento; applicate fasce antipolvere ai margini inferiori delle porte esterne. Risistemato il pluviale del margine sinistro della facciata della chiesa e della striscia di congiunzione al livello delle terrazze con l’abitazione confinante. Installazione di due fari per l’illuminazione della facciata e del sagrato della chiesa. Fu liberato il fonte battesimale del presbiterio dai pezzi di marmo fissi, che lo tenevano occluso e lo rendevano inutilizzabile e fu realizzato un coperchio mobile in legno artigianale impiallacciato sormontato da un piccolo crocifisso in lega metallica. Smontato e trasferito in deposito il confessionale in legno ch’era collocato in chiesa. Fu riparato l’organo Gem classico elettronico a doppia tastiera e con pedaliera concava e ricollocato in chiesa e poi fu anche realizzata e collocata nei pressi del presbiterio una nuova gradinata in legno noce per la schola cantorum (lunghezza metri 5, profondità metri 0,80, altezza metri 1,30: circa trenta posti); quella vecchia fu donata all’associazione Piccola Luna. Effettuata la pulizia di due grandi tele e relativo trattamento con vernice protettiva trasparente (una raffigura il venerabile “Fra’ Paolo Grasso” l’altra “San Giuseppe e Gesù fanciullo”, la prima appesa nell’ufficio parrocchiale “Aula don Carlo Gatto”, mentre la seconda nel presbiterio della chiesa) e di diversi altri quadri dimenticati nei depositi (poi appesi nelle aule). Installato il nuovo pavimento nello studio del parroco. Realizzata una cassetta per offerte a colonna in legno per la chiesa. Trattati con prodotto antitarlo il leggio, il portacero pasquale e i portalampada insistenti vicino al tabernacolo del presbiterio, nonché i piedi di alcuni banchi. Restaurato il portacero pasquale in ferro battuto e alcuni portalampada in ferro.

Furono realizzate, inoltre, molte figure grandi in polistirene per allestire il presepe all’aperto (utilizzate in pratica nell’atrio delle suore adiacente la chiesa), poi donate al plesso scolastico di via Roselli (2014). Recuperati e ricomposti i vari documenti progettuali e catastali di tutti gli immobili della Parrocchia, essendone l’archivio sprovvisto, ricorrendo all’ufficio tecnico comunale e quindi effettuati i necessari aggiornamenti presso l’Ufficio del Catasto di Lecce. Nel 2012 furono rimosse le panchine in pietra del sagrato e ripristinato il pavimento onde evitare barriere e ampliare lo spazio di accesso e sosta per i fedeli; per lo stesso motivo fu liberato da vari elementi e vecchi strati di lastricato in cemento del lungo marciapiede annesso che costituivano delle barriere e sconnessioni e quindi fu effettuata una nuova pavimentazione. Attuato per la prima volta un contratto assicurativo parrocchiale con “Sara” per i rischi civili e realizzato il contratto a lungo termine con il Banco Alimentare di Puglia (sede di Taranto) per la fornitura mensile di viveri per gli indigenti. Per l’accesso in chiesa fu realizzato inizialmente uno scivolo in legno rivestito in gomma porosa ma poi un comodo e bassissimo scivolo fisso in cemento rivestito corrispondente alla larghezza del portone d’ingresso (metri 3,46, 2016). Acquistati e installati due nuovi molloni per le porte laterali del tamburo/ingresso chiesa. Risistemate le tre tende a fasce verticali (cambio pesi e catenelle) della sacrestia e studio del parroco. Rifatti i grandi cuscini in velluto rosso dei sedili del presbiterio. Acquistati sette nuovi ventilatori, di cui due molto grandi e potenti. Rinnovate le stuccature dei marmi delle zoccolature della chiesa, interne ed esterne, rifatte parti di pavimenti rotti dei locali parrocchiali; risistemati gli armadi a muro in sacrestia; trattata e verniciata la scala in ferro sulle terrazze e trattata con vernice antiruggine la struttura campanaria in ferro contenente sei campane. Fu installata una nuova antenna tv sulle terrazze; riparato e reintegrato con pezzi nuovi il fungo-altoparlante elettronico (installato sulle terrazze della chiesa, che può essere utilizzato come altoparlante e come diffusore di musica e suono di campane); furono installate otto staffe in ferro smaltato ai pilastri della chiesa per la collocazione dei ventilatori estivi; realizzato un grande quadro con la foto di don Tonino Bello e installato nella prima sala del piano superiore, che da quel momento fu intitolata a lui. E ancora: fu installato il battiscopa in ceramica nella sala “San Giovanni Bosco” dei locali parrocchiali, nonché sistemate le canaline elettriche murali in più stanze. Furono acquistate quarantasei sedie verde scuro in pura resina resistente Gala Green e sei portaombrelli in resina marrone elegante (2012). Nel 2013 fu restaurata la facciata della chiesa. Ma dopo le dannose nevicate invernali, si dovette restaurarla di nuovo nel 2020-21, realizzando questa volta anche tre nicchie decorative. Sempre nel 2013 furono restaurate le facciate laterali della chiesa. Sostituiti più di cinquanta neon con nuovi a luce calda. Nel 2014 fu realizzato lo scavo con trivella orizzontale di circa metri 40 per l’allaccio alla rete fognaria pubblica e quindi fu fatto il riempimento con materiale pietroso della fossa fognaria interna e la relativa pavimentazione nuova, come anche i ripristini nel tratto corrispondente al sagrato; e, naturalmente, gli allacci agli scarichi interni dei locali. Furono realizzate pensiline esterne in ferro e plexiglass e altre zanzariere per alcune finestre e porte (2012-2014). Nel 2014 fu realizzato un nuovo impianto idrico e relativi ripristini (quello vecchio era andato in malora). Nel 2015 furono restaurate dieci statue religiose; installato il citofono; installati sette chiavistelli alle porte interne (tamburo ingresso/chiesa e porte di accesso ai locali annessi) e vari fermagli pavimentali alle diverse porte; accorciati i vetri laterali delle grandi vetrine contenenti le statue; applicate nuovamente nella chiesa e locali annessi molte lampadine e neon a led (basso consumo), nonché nuove ulteriori plafoniere; rivestite diverse zoccolature delle stanze con fogli in vetroresina. Installata una grata in ferro alla finestrella del bagno adiacente all’ufficio parrocchiale e verniciate le due grate del presbiterio. Tutti gli anni furono fatti interventi e trattamenti speciali ai rivestimenti in guaina del lastricato solare delle terrazze (nel 2022-23 si iniziò la graduale eliminazione della guaina bituminosa) e più volte ripitturate le parti alte interne della chiesa e delle pareti dei locali annessi… E tanto altro in tutte le direzioni.

Portale artistico-religioso

Per vedere più nel dettaglio buona parte delle opere di questo periodo, si segnalano le stesse di seguito, in base all’inventario ufficiale. Il grande Portale artistico-religioso (febbraio 2018, lunghezza metri 3,46 e altezza metri 2,90) ad opera del pittore-scultore Albino Sirsi che ha totalmente rivestito il portone in legno d’ingresso (restaurato nel 2014) di sbalzi in rame con quattro scene: 1) Gesù che guarisce uno storpio; 2) Gesù che risorge; 3) Lo sposalizio della B. V. Maria e 4) La Sacra Famiglia nella bottega del falegname (trattato più volte con vernici trasparenti antiverderame). Le tre nicchie decorative della facciata della chiesa realizzate a cavallo tra il 2020 e il 2021 durante i restauri, in esse sono posizionate, a grandezza naturale, a sinistra la statua di San Giuseppe (in veste di lavoratore, patrono della chiesa e della parrocchia) e a destra la statua di San Francesco d’Assisi (patrono della città), entrambe sono in legno trattato e verniciato color avorio, scolpite dall’artista Gian Piero Leo nel 2021; mentre al centro vi è la statua della Madonna col Bambino (2022, altezza cm 87) in resina e polvere di marmo color avorio della Ditta G. Pasquini di Lucca. La nuova croce in ferro con illuminazione tubolare a led installata in cima alla facciata della chiesa (2021). I paletti con catenelle istallati al margine del sagrato (2014) e poi successivamente rimpiazzati con dei grossi dissuasori in cemento (2021), onde impedire l’accesso alle auto. Le sei grandi vetrate trasparenti multistrato installate al tamburo d’ingresso della chiesa (2022), onde aumentare la visibilità e anche la luce in chiesa.

Tela di S. Montefusco

La realizzazione e collocazione simmetricamente nella controfacciata della chiesa di due grandi tele con cornici in legno laccato oro: Lo Sposalizio di Maria con Giuseppe (2018, olio su tela metri 2.50 x 3) e La Tempesta sedata (2018, olio su tela metri 2,50 x 3), entrambe dipinte dall’artista Salvatore Montefusco. La statua di San Michele Arcangelo in materiale sintetico policroma (altezza metri 1,20). La statua in cemento monocolore di San Giuseppe con Gesù Bambino (più volte restaurata: 2012-2020) resa policroma dall’artista Salvatore Montefusco e traferita dall’esterno all’interno della chiesa (2022). La nuova nicchia di San Giuseppe realizzata in muratura, rivestita di marmi e ceramiche stampate a marmo di Carrara e chiusa con sportello di vetro trasparente temperato con serratura (dentro c’è la statua su citata di San Giuseppe in legno policromo di V. Musner) e, naturalmente, munita di impianto elettrico e accessori (2016).

Tela di S. Colletta

La grande tela in cornice decorata in gesso fissata al muro de La Sacra Famiglia di Silvana Colletta (2019, olio su tela metri 2 x 3). I quattro motorini elettrici istallati nel febbraio 2014 alle parti basse apribili degli infissi artistici delle finestre della chiesa e relativi impianti elettrici e accessori. La finestra centrale della chiesa riaperta nel 2019 (occlusa in passato per farne una nicchia), onde aumentare la luce e il ricambio dell’aria, dotata di nuovi infissi apribili e zanzariere. La realizzazione della carrucola con barra in ferro per applicare e sorreggere il tosello per l’esposizione delle statue sacre in chiesa (realizzate nel 2019 e integrate nel 2021), a cui sono abbinati, a seconda delle ricorrenze liturgico-religiose, i grandi e diversi drappi e fascioni damascati color avorio, bianco, rosso e azzurro, anche quelli appositi per ricoprirne la base per statue; nonché una grande corona dorata e decorata per il vertice del tosello. Il bagno con tutti gli accessori realizzato nel febbraio 2012 vicino la scala per salire al piano superiore. Le tredici targhette installate sulle varie porte nel 2012, indicanti per la prima volta i nomi scelti per le diverse sale. Le due mensole in legno installate nell’ufficio parrocchiale per collocarvi la statua del Cristo Risorto e la statuina della Madonna di Fatima. Il restauro dei tralicci in metallo che fungono da campanile. Il quadro-tappeto classico raffigurante l’Ultima Cena con aste di legno (cm. 160 x 120). Il nuovo Frigo Vestfrost con freezer a due portelli di colore bianco (2021, altezza cm. 144). L’organo classico elettrico Farfisa (doppia tastiera e pedaliera, cm. 97 x 92 x 58, ricevuto in dono nel 2019). La fotocopiatrice digitale Ricoh Aficio-2016 (2013), mentre quella esistente analogica fu donata all’associazione “Emergenza Salice”. Le otto nuove colonnine classiche quadrangolari in legno noce porta vasi di fiori (2012-2013). Il ricarica batterie elettrico e alcune batterie ricaricabili. I due timbri tondi e i due rettangolari autoinchiostranti (2012). Le due sedie in legno noce scuro con sedile in simil pelle marrone scuro e la nuova imbottitura e verniciatura di altre nove sedie. Il bastone appendiabiti in legno noce scuro. I due raccogli offerte in denaro composti di struttura metallica e pelle nera con manico lungo per la questua in chiesa, muniti di piccolo lucchetto. La grande stampa della Madonna di Loreto in cornice di legno ciliegio (2018, cm. 97 x 137). Lo scaldacqua elettrico (80 lt, nel bagno annesso all’ufficio parrocchiale). Le cinque luci di emergenza. L’inverter elettrico Saunier Duval a più funzioni per il condizionamento d’aria in sacrestia (2016). La revisione delle tre trombe-altoparlanti esterne installate sui punti estremi delle terrazze della chiesa e acquisto di quelle mobili con amplificatore per gli annunci pubblici. I quadri con stampe in sacrestia (San Michele Arcangelo, Papa Francesco, Vescovo Giovanni Intini, San Giuseppe con Bambino, Madonna con Bambino e altri); il quadretto di Gesù coronato di spine (bassorilievo in gesso grigio); il grande tappeto incorniciato del S. Cuore di Gesù. La targhetta al quadro con foto di don Carlo Gatto (2011), mentre a quella della statua di San Giuseppe fu effettuata la pulitura e l’aggiunta per incisione del suo nome. L’acquisto dei nuovi Lezionari nell’ottobre 2011 (i tre volumi del Lezionario Domenicale/Festivo A, B, C, ed. 2006; il Lezionario dei Santi, ed. 2006; il Lezionario delle Messe Rituali, ed. 2006; i due volumi del Lezionario feriale anno pari e dispari, ed. 2006; il Lezionario feriale dei Tempi Forti, ed. 2006) e alcuni libri per la registrazione dei sacramenti celebrati. L’acquisto del Messale Romano e relativo Orazionale (Ed. 2020). L’acquisto di due casule viola, due bianche, una rossa, una verde, una rosacea (le varie casule e pianete vecchie lavate e riparate più volte); di due campane antivento in vetro per candele d’altare. La realizzazione di alcune tovaglie d’altare, di tovagliette, di alcuni galloni d’altare, di alcuni copri ambone, di un abito blu-notte per la statua dell’Addolorata (2021), di varie tovaglie per i tavoli, di diverse statuine per il presepe in chiesa. L’acquisto di un armadietto in legno formicato noce scuro a due ante, di quattro grandi stufe a gas a forma di fungo, di un grande tappeto persiano (metri 3 x 4), di uno medio (metri 2 x 3) e di uno piccolo (metri 1,20 x 2,40), di due tappeti lunghi per passatoia in chiesa, di varie prolunghe elettriche. La riparazione di un palo in metallo con al vertice due trombe-altoparlanti, dotato di un apposito amplificatore a batteria elettrica grande e microfono portatile e, parallelamente, la creazione di un relativo carrello in metallo zincato con rotelle (l’insieme di questi strumenti vengono usati per le processioni religiose e/o manifestazioni all’aperto). L’acquisto di un bidone aspirapolvere elettrico (2013), di due mazze in metallo cromato con piattaforma ricoperta di stracci per raccogliere i “batuffoli” di polvere sul pavimento (2012, chiamate in commercio “scope lineari”), di due grandi scope per spazzare il sagrato (2015), di varie scope, mazze, prodotti e attrezzi per le pulizie; di una scala in alluminio di metri 12 a sfilo in tre pezzi (2014). L’acquisto di due tavoli regolamentari da ping pong (chiudibili in due, con rotelle, 2016).

La realizzazione di un grande carrello in metallo con grosse rotelle (2018) e relativi drappi in stoffa elegante per rivestirlo, utilizzato per le processioni pubbliche come base mobile delle statue dei santi. La realizzazione di un arco e di una base forata in metallo per l’applicazione di fiori e decori durante l’esposizione della statua di Santa Rita. La creazione di una base in ferro battuto decorato per la statua dell’Addolorata; la revisione di quella della statua di Gesù Morto con applicazione di cornici dorate alla parte in legno (eliminata l’urna in alluminio che la conteneva); la creazione di una base in ferro verniciato con effetto marmo con rotelle (e cassetto copri rotelle) per la statua media di San Giuseppe con Gesù Bambino. L’acquisto di due infissi nuovi in alluminio marrone muniti di zanzariera: uno per la finestra del deposito-corridoio al primo piano (2012) e l’altro per la finestra del piano superiore che fa da base alla struttura campanaria (2015). La realizzazione di tre grandi retine metalliche resistenti installate a tutte e tre le altre finestre della base campanaria; di quattro candelieri in metallo a sette braccia (2015), di cui due poi muniti di apposite candele artificiali in resina elettriche con lampadine a led (2021). L’acquisto di quattro lampade solari per le lanterne astili in metallo cromato oro per le processioni pubbliche (2018). L’acquisto di cinquanta sedie in pura resina color tortora Produzione Scab (2020). L’installazione sul sagrato di una colonnina D.A.E. per eventuali casi improvvisi di collassi cardiocircolatori (2020).

Anche per la Casa canonica di via Di Savoia 45, fu effettuato il recupero e la ricomposizione dei documenti (progetto di ristrutturazione, progetto impianti, catastali, ecc.); furono fatti vari interventi di manutenzione e acquisti di arredi (le terrazze, il grande tavolo metri 3 x 2 realizzato nel 2012, la nuova plafoniera con due neon tubolari, alcuni applique, le lampadine a basso consumo, le nuove sedie, i tavoli piccolo-medi, le varie tovaglie, le pitturazioni interne ed esterne, il trattamento e la verniciatura della scala in ferro per accedere alle terrazze, le migliorie varie, gli sferici con vetrate del portone a quattro ante resi apribili nel 2016, l’installazione di perni-pinze pavimentali come fermagli alle diverse porte interne e registrazione delle cerniere delle medesime, ecc.).

Naturalmente, pure al terreno parrocchiale con recinzione in muratura, destinato per impianti sportivi, sito in contrada detta “Pozzo Nuovo”, furono realizzate delle opere utili, ricordate di seguito. Furono installate due grandi griglie con telai perimetrali e centrali (circa metri 3 x 2) in ferro zincato ai grandi ingressi laterali (2012). Nel 2016 fu immesso in possesso un piccolo pezzo di terreno dal confinante (dopo esproprio ad hoc da parte del Comune con spese tecniche, addebiti e assunzione di possesso a carico della Parrocchia) per creare l’ingresso principale dalla adiacente strada comunale (indispensabile per l’approvazione dei progetti esecutivi per gli impianti sportivi). La creazione del predetto accesso e l’installazione del relativo grande cancello in ferro (2019, metri 4, 50 x 2, 30). Nel 2017 fu incaricato l’ingegnere Giuseppe De Filippi di Lecce ad elaborare il progetto esecutivo per gli impianti sportivi in attesa di reperire i finanziamenti occorrenti dalla Regione Puglia e/o da altri enti.

Intanto fu ripristinato il livello naturale del terreno e fu totalmente bonificato, perché presentava delle voragini in quanto aveva subito negli anni passati degli sbanchi illeciti di terra, nonostante la recinzione, e, inoltre, era divenuto una discarica di rifiuti speciali (che tra l’altro comportò anche un sopralluogo e un verbale constatativo da parte dei carabinieri forestali di Lecce). Di conseguenza nel 2019, con enorme lavoro e costo, fu eseguita dalla Ditta Panarese di Veglie la predetta bonifica di tutto il terreno secondo le procedure legali e la spianatura che ristabilì il livello normale. Nel 2020 fu fatta una nuova elaborazione del progetto esecutivo per gli impianti sportivi da parte dell’ingegnere Giuseppe De Filippi di Lecce, tentando ancora di ottenere i necessari finanziamenti dal Ministero dello Sport e dalla Regione Puglia.

Autunno 2023

Lo scrivente, don Arcangelo, avendo chiesto e ottenuto dall’attuale arcivescovo di Brindisi-Ostuni di svolgere il servizio presbiterale in diocesi non più col ruolo di parroco, ma mediante una nuova e variegata modalità a più ampio respiro, monsignor Giovanni Intini nominò la sera del 5 ottobre 2023 il sesto parroco di San Giuseppe nella persona di don Salvatore Innocente, che da subito manifestò la volontà di portare avanti il servizio pastorale in continuità con il lavoro svolto dai suoi predecessori.

don Michele Arcangelo Martina
© Riproduzione riservata

                            

Don Michele Arcangelo Martina (detto don Arcangelo), è nato a Salice Salentino l’1 gennaio 1960 e ivi residente. Si è diplomato ragioniere presso l’Istituto Tecnico Commerciale Statale “O. G. Costa” in Lecce; ha successivamente conseguito, a fine sessennio degli studi filosofico-teologici (1980-1986), il Baccalaureato in Filosofia e Sacra Teologia presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta, appartenente alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale con sede in Napoli. È stato ordinato presbitero il 31 maggio 1986 in piazza Plebiscito a Salice Salentino. Ha frequentato gli studi di specializzazione presso l’Università Pontificia Salesiana in Roma (1986-1991), conseguendo i titoli accademici previsti: Baccalaureato, Licenza e Tirocinio dottorale in Scienze dell’Educazione, con specializzazione in Catechetica e Pastorale Giovanile. È abilitato all’insegnamento di Catechetica, Pastorale Giovanile, Progettazione Pastorale, Dinamica e Animazione di Gruppo, Tecniche di Animazione, Metodologia Didattica e altre discipline. Ha svolto l’attività di docente (1989-2019) e di direttore (1992-1995) presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Lorenzo da Brindisi” in Brindisi. È stato Vicario parrocchiale presso la Parrocchia San Ponziano in Roma (1986-1991) e presso la Parrocchia San Vito Martire in Brindisi (1989-1990 e 1991-1993). Ha insegnato Religione Cattolica presso l’Istituto Tecnico Commerciale Statale “G. Marconi” in Brindisi (1992-1993). Ha svolto il ministero di Parroco presso la Parrocchia “Santissimo Rosario” in Veglie (1993-2003), presso la Parrocchia matrice “Santi Pancrazio e Francesco D’Assisi” in San Pancrazio Salentino (2003-2011) e presso la Parrocchia “San Giuseppe” in Salice Salentino (2011-2023). Attualmente è Direttore dell’Ufficio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso; Assistente spirituale delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico e Cooperatore pastorale per Guagnano e per la Vicaria del Salento.
Pittore dall’infanzia, ha tenuto mostre personali ed ha partecipato a numerose collettive. Si contano oltre 500 suoi quadri sparsi in varie città. Da sempre è un grande appassionato di arte e storia e molto sensibile al recupero ed alla salvaguardia dei beni storici, culturali ed artistici. Ha pubblicato articoli su varie riviste (anche a livello nazionale, come ad esempio Catechisti Parrocchiali delle Edizioni Paoline). È autore, fra l’altro, del libro “Zinzuli. Brandelli di cultura e religiosità popolare a Salice Salentino” (Galatina, Panico 1997).