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Cgil/Fillea - 16 Lug 2024

“Rischio caldo, le Amministrazioni comunali vigilino”

Dopo l’ordinanza regionale a tutela dei lavoratori edili esposti alla calura estiva, Moscara (Cgil) e Toma (Fillea) fanno appello alle istituzioni: “Sindaci e organi ispettivi siano garanti della salute dei lavoratori”


Spazio Aperto Salento

“Accogliamo con favore l’ordinanza regionale sull’emergenza caldo. Ora le istituzioni si adoperino affinché sia pienamente applicata”. Il segretario generale della Cgil Lecce, Tommaso Moscara, e il segretario generale della Fillea Cgil Lecce, Luca Toma, pongono l’attenzione sul rischio caldo e sull’applicazione delle ordinanze sindacali e del Presidente della Regione Puglia che vietano il lavoro nei cantieri edili (come pure nel settore agricolo e florovivaistico) tra le ore 12.30 e le 16 in presenza di alto fattore di rischio dovuto alla calura estiva.

“L’ordinanza firmata dal presidente Emiliano a tutela dei lavoratori esposti alle alte temperature – spiega Toma – prevede il divieto di attività lavorativa nei cantieri edili in condizioni di esposizione prolungata al sole. Fino alla fine di agosto su tutto il territorio regionale, è vietato lavorare in tali condizioni nei giorni in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito www.worklimate.it, riferita ai lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa, segnala un livello di rischio alto. Fino a giovedì (le previsioni del sito preso come riferimento dalla Regione Puglia non superano i tre giorni) il rischio previsto in tutto il Salento è alto. Eppure ieri, tra le 12.30 e le 16, in diversi Comuni della provincia di Lecce i cantieri edili esposti al sole sono stati più attivi che mai. Vista l’ordinanza, emessa anche grazie al contributo della nostra organizzazione sindacale, e viste soprattutto le alte temperature con punte vicine ai 40 gradi, i cantieri in determinate condizioni dovrebbero essere chiusi dopo le 12.30. Per questo ieri abbiamo sollecitato l’intervento degli organi ispettivi, Forze dell’ordine e Amministrazioni comunali in primis, per verificare alcune situazioni. Non possiamo certo ritenere soddisfacente la collaborazione ricevuta, che talvolta temiamo possa nascondere sottovalutazione del pericolo. In un caso in particolare, davanti ad una richiesta di tempestivo intervento, ci è stato risposto di inviare un’email con inevitabile e potenzialmente pericolosa perdita di tempo. Nonostante l’invio della mail, il cantiere è poi rimasto aperto ben oltre le 12.30. Su questi temi sarebbe utile anche una maggiore sensibilità da parte dei datori di lavoro: il profitto non calpesti la vita umana; esistono varie possibilità tra organizzazione del lavoro e ricorso agli ammortizzatori sociali, per coniugare lavoro e salute. Infine in altre situazioni ci è stato segnalato che gli edili sono stati inviati a casa, mentre lavoratori con diverso contratto esclusi dall’applicazione dell’ordinanza, per esempio da metalmeccanico, sono invece rimasti a lavorare sull’asfalto rovente”.

“Le istituzioni titolate al rispetto della salute pubblica, sindaci in testa – dice Moscara – esercitino fino in fondo le proprie responsabilità affinché sia tutelata la salute e la sicurezza dei lavoratori. Facciamo appello alle Amministrazioni comunali ed a tutte le Istituzioni che hanno compiti ispettivi: la burocrazia non strozzi le ordinanze e soprattutto non aumenti il rischio di esposizione al caldo per questi lavoratori. Chiediamo inoltre che si estenda l’applicazione dell’ordinanza a tutti i lavoratori esposti alla calura estiva. Di certo la Cgil continuerà ad informare i lavoratori sui loro diritti, ma anche sui rischi che possono correre in fatto di salute sul lavoro. Questa è la precondizione per raggiungere l’obiettivo di lavorare in piena sicurezza”.

 

In foto: Tommaso Moscara e Luca Toma

 

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