Domenica scorsa a Supersano nuovo incontro promosso da Italia Nostra. Nell’ambito della rassegna “In Land Art” curata da Massimo Guastella, Francesca Speranza ha proposto “Pratiche Poetiche nel Paesaggio”
Il territorio di Supersano ha ospitato il terzo appuntamento della doppia edizione di “Identità salentina” promossa dall’Associazione Italia Nostra – sezione Sud Salento, sul tema il “paesaggio tra natura e coltura”.
Domenica scorsa, si è tenuto il secondo seminario previsto per questa prima sessione, incentrato sull’argomento “Tutela delle aree boscate e riforestazione territoriale”.
Da diversi anni, la Puglia ed in particolare il Salento, occupa gli ultimi posti tra le regioni italiane come percentuale di aree boscate e seminaturali, in rapporto alle superfici agricole. Realtà aggravata dal disseccamento degli ulivi secolari – patrimonio inestimabile della Regione.
Sulla base di tali premesse, nasce la volontà di riqualificazione del luogo tramite il piano di riforestazione e rinaturalizzazione che prevede, come primo obiettivo, la piantumazione degli ulivi.
Con il terzo incontro, si è svolta “IN LAND ART” “Transazioni eco artistiche”, seguita dallo storico e critico d’arte Massimo Guastella, docente di Unisalento.
«Una rassegna – ha spiegato il professore Guastella nella presentazione dell’esposizione – non a caso legata al momento in cui viviamo e ciò di cui sentiamo parlare e perciò intitolata Transazioni eco artistiche, che coglie l’impegno civico dell’iniziativa di Italia Nostra, al di fuori dei crismi del sistema dell’arte, o dello stesso mercato dell’arte, volutamente condotto da sette artisti salentini in una sorta di militanza ambientalistica che li vede impegnati secondo le proprie percezioni estetiche sul proprio territorio di appartenenza, mi verrebbe da dire a km 0».
Presso la masseria “Le Stanzie” Francesca Speranza, francavillese classe 1978, ha proposto “Pratiche Poetiche nel Paesaggio”, un intervento in situ che interagisce con il paesaggio circostante, arricchendolo. La ricerca, è composta da diverse opere suddivise in due categorie: la serie delle piante e la serie degli animali, entrambe rese attraverso l’impiego della fotografia, strumento e medium espressivo che l’artista predilige e attorno al quale gravita la sua produzione.
Per la serie delle piante, la fotografa ha adoperato la stampa diretta su pigmenti sensibili alla luce del sole e ha prodotto undici composizioni di monotipi monocromatici con differenti tonalità di colore, che raffigurano i fiori e le piantine della campagna in cui vive, nei pressi di Francavilla Fontana.
Un lavoro che, come suggerito da Speranza, si presenta come «una sorta di catalogazione che ha interessato le piante della stagione». Un “archivio” fotografico che tratta e valorizza singolarmente i piccoli elementi del mondo vegetale. Una raccolta progettata ed esposta – per motivi logistici – esclusivamente in occasione del seminario di domenica.
In seguito ai sopralluoghi, passeggiando tra le mura della storica masseria, l’artista francavillese ha colto alcune caratteristiche proprie della struttura, tra cui il rispetto per la terra e per gli animali. Quest’ultimi sono il soggetto principale della seconda indagine eseguita per questo terzo appuntamento.
Attraverso l’assemblamento di fogli A4 stampati in digitale bianco e nero, incollati su stoffa riciclata e telai di riuso, sono state realizzate tre opere di grande formato. Decisa è la scelta di optare per materiali autoprodotti senza i quali, sostiene Francesca Speranza, non sarebbe propriamente idoneo parlare di Land Art. Le stampe immortalano le pecore e i maiali de “Le Stanzie” «come se fossero in posa, come ritratti di esseri umani» precisa.
Questa ricerca, riprende la volontà dei proprietari della struttura, di attribuire ai loro animali un ruolo primario. Durante il lungo fermo dovuto alla pandemia, alcuni ambienti – in particolare l’ovile e la stalla- sono stati decorati da pitture a muro che ripropongono noti quadri della storia dell’arte – tra questi Il quarto stato di Pellizza da Volpedo. L’impressione è di passeggiare tra i corridoi di una particolare galleria e poi ritrovarsi nelle pagine scritte da George Orwell, mentre un gregge di pecore guidato da capre prende possesso della pittura e dell’intero spazio, sostituendo la figura dell’uomo.
Suggestione che Francesca Speranza ha abilmente afferrato e riproposto in queste stampe, affermando l’animale non come gruppo, ma come singolo.
La fotografa riconosce la presenza di un mondo ideale e attribuisce alla natura la responsabilità del messaggio che intende trasmettere. Ogni lavoro esposto diventa prova della necessità di ricercare un sano equilibrio tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda. Un corretto ecosistema in cui l’uomo, la vegetazione e il creato convivono nel rispetto di cui devono godere tutti gli esseri viventi.
Come per le domeniche precedenti, anche il terzo incontro di questa prima sessione di “Identità salentina”, è terminato con un atto di fiducia per il domani, che si è tradotto con la piantumazione di piccoli alberelli.
Ricordiamo i prossimi incontri a cui si affiancheranno opere d’arte contemporanea, visitabili per tutta l’estate: Fabio Pedone (6 giugno, Montesardo: Bio-Masseria “S. Lucia”), Lauretana Paladini (13 giugno, Tricase: Agriturismo “Gli Ulivi”), Salvatore Sava (20 giugno, Monteroni: Agriturismo “Malcandrino”) a Teresa Vella (27 giugno, Corigliano d’Otranto: Masseria “S. Angelo”). La prima sessione terminerà il 27 giugno con un convegno che tratterà il tema “Ricostruzione agro- ecologica del paesaggio per la rinascita del territorio”.
Alessia Brescia
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Foto in alto: l’artista Francesca Speranza e le stampe in digitale bianco e nero degli animali della masseria Le Stanzie
Un momento del seminario di domenica 30 maggio
Francesca Speranza, Pratiche Poetiche nel Paesaggio, installazione fotografica
piante e fiori, stampa diretta su pigmenti sensibili alla luce del sole, 2021
Francesca Speranza, Pratiche Poetiche nel Paesaggio, Stampe in digitale
bianco e nero degli animali della masseria Le Stanzie, 2021.