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Fondazione Palmieri - 30 Nov 2023

“Pittura orientalista in Terra d’Otranto”

Mostra, dal 2 al 16 dicembre, nell’ex chiesa di San Sebastiano, sede della “Fondazione Palmieri”


Spazio Aperto Salento

La stagione pittorica salentina influenzata dalla cultura dei Paesi del Medioriente, e sulla scia delle conquiste coloniali dei primi anni del secolo scorso, dalle regioni dell’Africa settentrionale, sbarca a Lecce nella mostra dal titolo: “Pittura orientalista in Terra d’Otranto”. Organizzata dallo studioso e collezionista d’arte Valerio Terragno, verrà inaugurata sabato 2 dicembre 2023 alle ore 18, nell’ex chiesa di San Sebastiano, sede della “Fondazione Palmieri”.

In esposizione saranno 36 opere di otto pittori, compreso l’unico vivente, Antonio Scupola, classe 1947, nativo di Taurisano, più una scultura in bronzo di autore ignoto, e due statuette in cartapesta della leccese Marcella Donno, anch’essa ancora in attività. Quanto agli altri, con ben 14 tele, sono: Vincenzo Valente (Specchia 1846, Napoli 1889); Nino Della Notte (Nardò 1910-1979) e Giulio Pagliano (Gallipoli 1882-1932), entrambi con sei opere; Giuseppe Casciaro (Ortelle 1863, Napoli 1941), con quattro lavori; Giuseppe Salvatore Forcignanò (Gallipoli 1862, Parigi 1914) con due quadri; Raffaele Maccagnani (Lecce 1841-1925), fratello del più noto scultore Eugenio, ed Emanuele Buscicchio (Ceglie Messapica 1896, Lecce 1970), con un’opera ciascuno.

Per il numero di tele esposte, la parte del leone spetta a Valente, che non a caso, da critici e studiosi d’arte, è considerato l’unico vero pittore orientalista che il Salento abbia mai espresso. D’altra parte, dopo i primi studi col maestro Giuseppe Buttazzo (Diso 1821, Lecce 1890) ed il diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove frequentò l’atelier di Domenico Morelli (Napoli 1823-1901) e gli artisti della cosiddetta “Scuola di Resina”, fra gli altri, effettuò viaggi  in Persia, in Egitto e nella Turchia bizantina ed ottomana, dove venne permeato dal gusto artistico di quei Paesi, collocandosi appunto al primo gradino degli “orientalisti” salentini, e fra i primi del Mezzogiorno d’Italia.

Oltre che nella pittura ed in maniera minore nella scultura e nella produzione di oggetti, il gusto “orientalista” in voga alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del secolo scorso, nella penisola salentina contaminò anche l’edilizia. Sono visibili ancora oggi, fra “Le Cenate” di Santa Caterina di Nardò, Santa Maria di Leuca e Santa Cesarea Terme, oltre che nella città capoluogo, costruzioni che riproducono moschee con i loro minareti e palazzi di emiri e sultani riccamente decorati. “Pittura orientalista in Terra d’Otranto”, potrà essere visitata sino a sabato 16 dicembre, tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 20. Per info: 338-4726176.

Toti Bellone
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Foto in alto: Vincenzo Valente, Paesaggio con palme e fiume , olio su tela, 30,5×23,5. Sotto: Vincenzo Valente, Cavaliere berbero con tromba, olio su tela, 25,5×29,5 (particolare)