“Pausa” di riflessione sulla Parola per non smettere di alimentare di contenuti e valori “i nostri passi”. Rubrica curata da don Carmine Canoci con l’obiettivo di costituire un ambito di “Spazio aperto Salento” a disposizione del lettore che intende riservare attenzione ed importanza alla “Liturgia della parola” dei giorni festivi.
Dalla liturgia di venerdì 1 gennaio 2021
Dal libro dei Numeri (6,22-27)
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Riflessione
Il potente e ricchissimo re di Bengodi tra i tanti omaggi riceveva anche quello di un silenzioso mendicante che ogni mattina porgeva al re una mela. E, in silenzio, si ritirava.
Il re, abituato a ben altri regali, con un gesto un po’ infastidito, accettava il dono, ma appena il mendicante voltava le spalle buttava il dono in una cesta e cominciava a deriderlo, imitato da tutta la corte.
Il mendicante non si scoraggiava e ogni mattina consegnava nelle mani del re il suo dono.
Dopo un po’ di tempo la scimmia prediletta del re prese una di quelle tante mele e incominciò a morderla, ma subito sputò i morsi ai piedi del re. Il sovrano sorpreso, vide apparire tra i morsi rifiutati della mela una perla iridescente. Fece subito aprire tutte le mele accumulate nella cesta e trovò all’interno di ciascuna una perla. Meravigliato il re fece chiamare lo strano mendicante e lo interrogò.
“Ti ho portato questi doni, sire – rispose l’uomo – per farti comprendere che la vita ti offre ogni mattina un regalo straordinario, che tu dimentichi e butti via, perché sei circondato da troppe ricchezze. Questo regalo è il nuovo giorno che comincia, benedetto da Dio”.
don carmine