L’impianto è previsto “a due passi da Masseria San Paolo”. Le osservazioni sono state redatte dall’ingegnere Daniele Perrone, socio del Circolo Legambiente di Salice
L’ultimo periodo ha visto nella transizione energetica ed ecologica una tematica di forte dibattito. Volente o nolente, anche la popolazione che vive in Terra d’Arneo si è ritrovata a dover affrontare una tematica così importante, quanto controversa.
Diversi sono infatti i progetti in corso di accettazione che potrebbero ricadere su questo territorio. Dall’eolico al fotovoltaico, l’insieme di tali progetti prevede l’occupazione di ettari di suolo agricolo da convertire in scopi energetici.
Ad esempio, due progetti che hanno suscitato parecchio dibattito locale sono quelli delle società Iron Solar ed Enel Green Power. Progetti che prevedono entrambi l’installazione di torri eoliche tra i comuni di Veglie e Salice Salentino e che sono attualmente in fase di verifica di assoggettabilità a Via presso il Ministero della Transizione Ecologica.
Inutile soffermarci ulteriormente su questa vicenda, che è stata già ampiamente scorticata. Preme però sottolineare che anche il fotovoltaico sta vivendo una seconda ondata di tendenza. Dopo quella che interessò la nostra terra circa un decennio fa (e nonostante le nuove alternative per installarlo su tetti di edifici e industrie) pare che stia tornando nuovamente di moda l’idea di occupare ettari di fertile suolo, di cementificarlo con fondazioni e viabilità di servizio e, infine, di bombardarlo perennemente con onde elettromagnetiche per almeno vent’anni. Rendendolo ovviamente sterile.
Le recenti notizie della stampa locale hanno fatto emergere che, sul territorio di Salice, era infatti in corso anche un altro progetto (ID_VIA 476) – stavolta un fotovoltaico da circa 5 megawatt presentato dalla società trentina HEPV20 Srl – insistente peraltro nello stesso identico luogo in cui è stata riscontrata una interferenza tra i due succitati progetti eolici, su di un lotto agricolo lungo la SP107 e a due passi da Masseria Casili. Fortunatamente, con Determinazione del Dirigente Regionale della Sezione Autorizzazioni Ambientali n. 223 del 26 maggio 2021, quest’ultimo ha subito una drastica ed epocale bocciatura.
Volendo fare un paragone tra le due tipologie di fonti rinnovabili, è quasi “comprensibile” la scelta di localizzare progetti eolici in aperta campagna, anche perché è difficile immaginare delle torri di oltre 200 metri sui tetti delle case. Ma ciò che è realmente inconcepibile, sia sul piano tecnico che su quello ideologico, è l’idea di intraprendere ancora proposte progettuali che prevedano il fotovoltaico in aperta campagna.
Il consumo di suolo in Italia ha ormai raggiunto livelli elevatissimi e i centri abitati offrono ormai una miriade di aree dismesse. Abbiamo enormi superfici destinate a terrazze e parcheggi che potrebbero essere sfruttate al massimo attraverso la fonte solare. Ma allora perché insistere ad occupare del suolo fertile? Del resto, anche il PPTR della Regione Puglia indirizza chiaramente le aree idonee, e soprattutto quelle non idonee, ad ospitare simili progetti. Nelle linee guida dello Scenario 4.4 del PPTR è espressamente indicato che:
– è vietata la localizzazione di impianti fotovoltaici in aree agricole su suolo;
– è consentita la localizzazione di impianti fotovoltaici per autoconsumo sulla copertura delle serre agricole.
Mentre si privilegia la localizzazione:
– nelle aree produttive pianificate (linee guida APEA);
– sulle coperture e sulle facciate degli edifici;
– su pensiline e strutture di copertura parcheggi, zone di sosta o aree pedonali;
– nelle aree estrattive dismesse ove non sia già presente un processo di rinaturalizzazione.
Basterebbe anche questo semplice elenco, senza entrare nei dettagli progettuali, per “bocciare” qualsiasi impianto fotovoltaico che preveda il sacrificio di suolo agricolo. Eppure, questa malsana idea non è ancora passata dalla mente di alcuni proponenti. In questi giorni è infatti in corso la verifica di assoggettabilità a Via presso la Regione di un ulteriore progetto fotovoltaico (ID_VIA 610). Stavolta il proponente è la leccese New Solar Green Srl, che prevede l’inserimento di un campo fotovoltaico di 31 MW da collocare presso la Strada Provinciale 107, al confine tra i comuni di Salice Salentino ed Avetrana, su un suolo di circa 7 ettari, a due passi da Masseria San Paolo e a ridosso di due vincoli idrografici RER tutelati dal PPTR.
Pertanto, così come già fatto per la questione “eolico”, denunciando le incongruenze paesaggistiche e le interferenze progettuali, il circolo di Legambiente “Futuro Verde” ha provveduto ad inoltrare le sue osservazioni, redatte dall’ingegnere Daniele Perrone (socio del circolo), presso la Sezione “Autorizzazioni Ambientali” della Regione Puglia.
Come già chiarito in altri contesti, questa non vuole assolutamente essere una contrarietà da sindrome N.I.M.B.Y. (not in my back yard), anche perché l’associazione fa dell’ambientalismo scientifico e dell’innovazione tecnologica i suoi punti di forza. La contrarietà a questo ulteriore progetto è motivata sia dalle linee guida del PPTR che dalle strategie energetiche odierne. Strategie e forme di finanziamento captabili sia in forma privata che in sede pubblica. Una di queste, ad esempio, è l’idea delle comunità energetiche, che potrebbe consentire a quartieri o a intere città di produrre energia volta all’autoconsumo. Per questi ultimi è però essenziale la volontà politica di chi amministra un territorio. Ad esempio un protocollo d’intesa in tal senso è stato recentemente siglato tra la nostra associazione e il comune di Campi Salentina, attraverso il quale verrà avviato un progetto pilota.
Alla luce di queste alternative, che ovviamente meritano maggiore approfondimento, è da ritenersi ormai obsoleta qualsiasi forma di cementificazione invasiva dei terreni agricoli, specie dinanzi ad un futuro che punta all’indipendenza e all’autoconsumo energetico di ogni singola unità immobiliare.
Legambiente “Futuro verde”
Circolo di Salice
Foto in alto: fotoinserimento del progetto New Solar Green srl (cfr. Elaborato 2.6 Studio di impatto visivo)
Leggi documenti:
Osservazioni di Legambiente “Futuro Verde” – Circolo Salice Salentino