Pareggio dei giallorossi contro il Frosinone 1-1. Commento di Adolfo Starace al match di ieri, domenica 3 marzo 2024
Il Lecce si porta a casa un punto dallo “Stirpe” di Frosinone ma la corsa per la salvezza si complica per le concomitanti vittorie di Verona e Cagliari. Anche ieri, domenica 3 marzo 2024, non è stato un Lecce all’altezza della situazione, troppe pause, poco gioco sviluppato in attacco e fiato corto nel finale che hanno fatto temere il peggio.
Certamente il Frosinone meritava di più, ha cercato insistentemente la vittoria e deve recitare il mea culpa per gli errori commessi in difesa che hanno permesso ai giallorossi di raggiungere il pareggio su calcio di rigore battuto due volte per l’ingresso anticipato in area di alcuni suoi calciatori.
Si ha l’impressione che ormai gli avversari del Lecce abbiano capito la tattica monocorde dei ragazzi di D’Aversa (in foto): palla sugli esterni Banda e Alqmvist con la speranza che i dribbling dell’uno o gli scatti dell’altro possano produrre l’azione vincente. Ma una volta bloccate le fasce il Lecce non riesce a sviluppare trame offensive degne di nota, mancando fantasia ed imprevedibilità nelle giocate.
Anche ieri le prestazioni dei centrocampisti non hanno aiutato gli attaccanti a procurarsi chiare occasioni da gol. Solo due clamorose sviste della difesa ciociara hanno consentito ai giallorossi di pareggiare e sfiorare il gol in un’altra circostanza con Piccoli.
Nota positiva la difesa con un super Gallo (migliore in campo dei suoi), la coppia centrale ed un Falcone che si è riscattato nel finale dopo il goffo intervento del primo tempo che ha consentito il vantaggio di Cheddira.
Insomma, non c’è stato quel cambio di marcia auspicato nei giorni precedenti, anzi alla luce di quanto visto ieri c’è preoccupazione ed i numerosi tifosi giallorossi presenti hanno giustamente invitato i calciatori a dare di più in queste ultime 11 giornate di campionato.
Il prossimo impegno è di quelli che potrebbe servire ad allontanare lo spettro della retrocessione: arriva al Via del Mare il Verona dell’ex Baroni, una squadra che dopo essere stata smembrata a gennaio per problemi di natura finanziaria, sembra abbia trovato la giusta carica e cattiveria agonistica per giocare fino in fondo le proprie carte per l’obiettivo salvezza.
Per il Lecce il momento è delicato ma guai a intentare inutili e dannosi processi, è necessario ritrovare concentrazione e, soprattutto, un’idea di gioco diverso da quello degli ultimi tempi.
Sarà questo il compito di D’Aversa, trovare delle soluzioni che consentano ai suoi ragazzi di esprimersi al meglio, altrimenti ci sarà veramente da soffrire fino al termine di questo strano campionato, iniziato in pompa magna e, forse, proprio per questo rivelatosi strada facendo illusorio considerando la vera forza e l’obiettivo di questa squadra.
Adolfo Starace
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FROSINONE: Cerofolini, Okoli, Zortea, Romagnoli, Valeri, Brescianini (77′ Barrenechea), Mazzitelli, Gelli (77′ Ghedjemis), Cheddira (88′ Kaio Jorge), Soulé, Harroui (3′ Reinier, 87′ Seck). A disposizione: Frattali, Turati, Baez, Kvernadze, Cuni, Garritano, Ibrahimovic, Lirola. Monterisi. Allenatore: Di Francesco.
LECCE: Falcone, Baschirotto, Gendrey, Pongracic, Gallo, Kaba (62′ Gonzalez), Ramadani, Almqvist (76′ Blin), Rafia (67′ Oudin), Krstovic (76′ Piccoli), Banda (67′ Sansone). A disposizione: Samooja, Pierotti, Venuti, Dorgu, Touba, Berisha. Allenatore: D’Aversa.
Marcatori: 45’+2′ Cheddira (F), 62′ Krstovic (L).
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.