Intervento della storica dell'arte Rosanna Carrieri, dottoranda in Scienze del Patrimonio culturale di UniSalento
Quando Francesco Giuliani mi ha telefonato per dirmi, con un pizzico d’orgoglio, che aveva donato buona parte della sua biblioteca alla comunità di Martina Franca, quell’orgoglio l’ho sentito anche mio. Non solo per la comune origine, che lega entrambi al territorio martinese, ma per la scelta di mettere a disposizione quanto ha fatto e fa parte del suo essere, della sua conoscenza, con tutti.
I testi che lui ha raccolto, oltre 3.500 volumi, in decenni di attività da cultore e profondo conoscitore dell’arte italiana di primo Novecento (e non solo), rappresentano una grande occasione di arricchimento per il territorio, soprattutto per i giovani, che possono recarsi al Villaggio di Sant’Agostino, nel centro storico martinese, e perdersi tra cataloghi di esposizioni, volumi monografici (dedicati, cioè, a singoli artisti), saggi, enciclopedie, e qualche chicca di non facile reperimento.
Non è sempre facile, in territori come i nostri – in cui pure le biblioteche non mancano, ma ancora fortemente penalizzate dal secolare rapporto tra i centri e le periferie culturali – trovare libri che riguardano la storia dell’arte nazionale e pure con un certo aggiornamento di date. Non mi sottraggo dal partire da un esempio personale: nel tentativo di rintracciare un volume, dopo aver individuato l’elenco delle biblioteche che lo possiedono, faccio sempre un calcolo costi-benefici tra la richiesta di prestito interbibliotecario (e pagare una piccola cifra per averlo a disposizione per qualche settimana nella biblioteca a me più vicina), prendere un mezzo per raggiungere una biblioteca, spesso fuori regione, per consultarlo (soppesando orari di apertura, costo degli spostamenti) o acquistarlo.
Ma al di là di qualche noioso, e pure frequente, aneddoto autobiografico, reputo che l’avere a disposizione questo patrimonio, anche solo da sfogliare nel tempo libero, rappresenti una grande opportunità per coltivare la curiosità e interessarsi al panorama artistico, scoprire personalità, stili, produzioni che hanno caratterizzato la nostra storia. È con questo fine che l’avvocato Giuliani, di cui apprezzo la profonda sensibilità e generosità, ha dato luogo a questa donazione, come dimostra la frase scelta per la targa all’ingresso della sala: «Fare dono della cultura è fare dono della sete. Il resto sarà una conseguenza», a firma del noto autore del Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry.
Non solo, ad accogliere chiunque voglia fare un salto nella Biblioteca d’Arte, ci sono alcune opere donate dallo stesso, un’exemplaria perfecta del San Matteo e l’angelo di Guido Reni, insieme a un Volto cubista (2008) di Bruno Landi, Niente all’orizzonte (soliti scenari) (2013) di Mauro Casarin e un Concetto neodinamico (2019) di Angelo Muriotto; pezzi che qualcuno potrebbe aver già visto nell’esposizione tenutasi a Conversano nel 2022: Passione ‘900. La collezione Giuliani dal Futurismo al nuovo millennio, che presentava al pubblico la ricca e posata collezione dell’avvocato Giuliani, prima che questa prendesse varie strade. Altre due opere, infatti, sono state di recente acquisite dal Museo del Novecento di Milano, come comunicato in occasione di un convegno nella città da parte del direttore Maraniello, che ha riconosciuto il suo contributo, dato alla vita dell’arte nella città lombarda, avendo negli anni partecipato e operato nel contesto milanese.
Giuliani “esprime i concetti di un Umanesimo contemporaneo che lo vede protagonista di una vita pienamente vissuta all’insegna dell’arte e della cultura”, come non ha mancato di sottolineare Carlo Motta, direttore del Catalogo d’Arte Moderna della Mondadori, nella circostanza del premio “La Riconoscenza” assegnatogli per la donazione dal Villaggio di Sant’Agostino, che, repetita iuvant, ha acquisito la collezione libraria.
Il Villaggio accoglie altri fondi storici, filosofici, teologici, rientranti nel circuito delle Biblioteche di Puglia, e ospita attività artistiche e creative (corsi vari di pittura, sale di musica), tra le mura di un ex Convento delle Agostiniane, e che qualcuno ricorderà come passata sede di una scuola. La visita alla biblioteca d’arte, accompagnata dal donatore, mi ha portata a conoscere questa realtà, attiva nel contesto martinese, oltre ad apprezzare alcune tele cinque-seicentesche (vi è anche una pinacoteca d’arte sacra) e l’architettura.
Chissà che non possa diventare occasione per tante e tanti, martinesi e non, per entrare in contatto con l’arte, nelle sue differenti forme.
Rosanna Carrieri
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Foto in alto: Martina Franca, Biblioteca d’arte “Francesco Giuliani”. Sotto: Andrea Martinelli, Ritratto di Fracesco Giuliani, 2014, tecnica mista su tavola, 795×51