Nel match di ieri sera, domenica 9 marzo 2025, giocato a Lecce, Valtur conduce dall'inizio alla fine. Il coach Mecacci: "Noi ingenui su alcune situazioni difensive"
Valtur Brindisi fa suo il derby di ritorno (65-76), restituendo lo sgarbo dell’andata. È stata una partita combattutissima, sporca, con poca pallacanestro e tanti scontri fisici, alla fine l’ha spuntata la squadra con qualche tacca in più nel serbatoio della tecnica e del talento. Hdl Nardò Basket è stata costretta a rincorrere per tutti i 40 minuti, ma oltre all’apporto consistente dei due americani è mancato il contorno degli altri in termini di punti e cose decisive. Per il Toro una sconfitta dolorosa, che toglie un’altra giornata al calendario e alle possibilità di rimonta. Anche perché i risultati delle rivali sono tutt’altro che confortanti. Bella, bellissima, la cornice di pubblico. 2000 presenze per la festa più bella del basket di Puglia. Il punteggio finale è stato 65-76.
“Siamo stati – ha detto il coach Matteo Mecacci – troppo ingenui su alcune situazioni di gioco. All’intervallo, nonostante fossimo sotto di un punto, con un canestro preso da Calzavara in penetrazione, ero abbastanza contento perché in una partita sporca stavamo difendendo, stavamo cercando di fare le nostre cose, ci stavamo applicando. Così è stato anche dopo, ma il problema è che noi abbiamo preso 49 rimbalzi e loro 40, noi abbiamo convertito 13 punti dei 18 rimbalzi offensivi e loro ne hanno convertiti 23 su 14 rimbalzi offensivi, forse la partita è tutta qui. Tante volte su delle buone difese non abbiamo fatto il tagliafuori su Fantoma o su Del Cadia e questo è un peccato”.
È stato un derby quasi più spettacolare sulle tribune che in campo. 2000 spettatori sono probabilmente un record per la pallacanestro di Lecce e provincia, una festa quasi senza precedenti che fa onore al club neretino e a tutti gli appassionati della palla a spicchi. E che, naturalmente, fa storia. In campo si è sentita l’importanza della sfida, si è graffiato e spinto più che giocato lucidamente. Alla fine ha vinto la squadra più lucida. “Direi che le due squadre non si sono risparmiate – ha aggiunto il coach – hanno giocato la partita, loro hanno perso quasi subito Laquintana e quindi una rotazione sugli esterni, noi eravamo più lunghi, ma abbiamo avuto troppi giocatori fuori partita, nel senso che ci sono giocatori che di solito sono più significativi nel fare canestro e oggi (ieri, ndr.) non ci sono stati. Ho provato ad alternare i quintetti nei primi due quarti, poi ho preso la decisione di rimanere sugli uomini che mi ha indicato la partita. Per noi è stata una partita a punteggio basso come non ci accadeva da tempo, soprattutto in casa, dobbiamo rimetterci a lavorare. Peccato, perché l’energia c’era e perché abbiamo dimostrato di poter giocare bene in difesa, ma evidentemente bisogna farlo non solo per 21 o 22 secondi, ma anche dopo che parte il tiro”.
Il tecnico granata ha alzato inevitabilmente lo sguardo al futuro, non può fare altrimenti perché l’imbuto del calendario e del tempo si fa sempre più stretto. “Il punto – ha continuato – è che, al di là della partita di oggi (ieri, ndr.), gli scontri che ci attendono saranno sempre più sporchi, con meno pallacanestro e più battaglie fisiche, e su questi fondamentali del gioco dobbiamo essere più bravi. Ovviamente, se riusciamo a limitare le bocche di fuoco offensive degli altri, se riusciamo a stare all’interno dell’esecuzione difensiva, poi non possiamo prendere un canestro perché arriviamo secondi su una palla vagante”.
Il morale a questo punto non è alto e non può essere altrimenti. Ma il recupero di sabato con Vigevano può restituire ragioni nuove e decise per continuare a credere nella salvezza.
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