Avviato il ciclo di incontri promosso da Italia Nostra. La manifestazione è arricchita dalla rassegna “In Land Art” curata da Massimo Guastella. Domenica scorsa, a Casa Porcara, esposta un’opera dell’artista Marco Mariano
Riappacificare l’uomo contemporaneo e la natura è uno dei buoni propositi per ricostruire un Paese pronto a rialzarsi. È in funzione di tale volontà che riparte la storica manifestazione promossa dall’Associazione Italia Nostra – sezione Sud Salento, con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Polo Biblio-Museale di Lecce e dell’Università del Salento.
Dopo mesi di chiusura e restrizioni dettate dalla necessità di contenimento del contagio da Coronavirus, anche la Puglia è finalmente pronta a ripartire con una serie di eventi culturali volti alla ripresa del territorio. Domenica 16 maggio è stata inaugurata la doppia edizione di “Identità salentina” che include, oltre alla corrente XXIII edizione, anche la precedente XXII, rimandata a causa della pandemia.
L’evento dedicato al tema “Il paesaggio tra natura e coltura”, si strutturerà in due sessioni distinte, entrambe composte da sette incontri organizzati in varie città salentine.
Da ormai diversi decenni Marcello Seclì, presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra, si impegna in un evento che unisce convegni, mostre, presentazioni di testi, con l’obiettivo di sensibilizzare al rispetto dell’ambiente, al recupero delle radici, del senso di appartenenza al luogo e, mai come in questa particolare edizione, intenzionato a riappropriarsi dei territori. Quale miglior modo, dunque, se non partendo proprio dalla scelta di architetture rurali, storiche immerse nella natura?
Masserie e agriturismi, ubicate nel verde delle campagne salentine, divengono contenitori naturali per la rassegna “In Land Art”, la novità organizzata in aggiunta alla manifestazione. Curata dal docente universitario e critico d’arte Massimo Guastella, in collaborazione con il laboratorio Tasc del Dipartimento di Beni Culturali, l’iniziativa avrà per tema quest’anno le “transazioni eco artistiche”.
Si prevedono installazioni contemporanee di artisti del territorio, impegnati in lavori che lanciano messaggi volti a dare rilevanza alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente, costantemente impoverito dal progresso e dalla corsa frenetica alla globalizzazione.
Gli interventi artistici sembrano opporsi all’ormai diffuso slogan populista “torniamo come prima”, che da mesi lega gli italiani nella lotta contro la pandemia, invitando la gente ad interfacciarsi, dopo lunghe restrizioni, alla natura e confrontarsi con corrette attività che pongono attenzione al giusto rapporto con l’ambiente. Sarà necessario invece progredire rispetto al “prima”, puntando allo sviluppo sostenibile che consenta all’essere umano di recuperare il rapporto di custode della natura.
Sulla base di queste premesse la scorsa domenica è stato inaugurato il primo di questi incontri organizzato a Veglie, presso la Masseria Didattica “Casa Porcara”, in occasione del quale l’artista salentino Marco Mariano ha esposto Zona arancione rinforzato. L’opera concettuale è frutto delle ricerche intraprese dall’artista negli ultimi anni, grandi installazioni ambientali e site-specific, concepite per essere inserite e per accordarsi in un determinato spazio, arricchendolo – come The Queens and the Crown (2014) installata all’ingresso della facoltà di Beni Culturali in via Birago.
Opere ambientali che servono alla valorizzazione e alla riqualificazione di un luogo, come nel caso dell’opera di Veglie, un’istallazione polimaterica composta da tre cubi in legno verniciati di rosa. Il solido geometrico è cifra ricorrente, a cui l’artista presta notevole attenzione e che ripropone per opere ambientali e d’atelier.
All’interno degli elementi cubici lunghi germogli stilizzati in legno verde, ancora cubetti multipli, richiamano la forza della natura che è sempre pronta a rinascere – a sbocciare- nonostante il continuo intervento dell’uomo, simboleggiato da una serie di teschi che circondano la struttura.
Realizzati in resina pigmentata di arancio e nero, rispondono ad una duplice funzione, elemento chiaramente riferibile all’uomo, ne indica la presenza sulla Terra ma, al tempo stesso, viene generalmente utilizzato nelle etichette di alcuni prodotti chimici per indicare un pericolo mortale, nell’installazione rappresenta il carattere spesso nocivo e tossico degli interventi umani a discapito della natura.
Il titolo dell’opera, in un intelligente gioco di parole scelto da Marco Mariano, fa riferimento alla realtà pandemica e alle limitazioni imposte da ormai più di un anno e indica gli effetti dannosi per la natura e tutti gli ecosistemi, invitando l’osservatore a riflettere, senza però escludere la speranza di una “rifioritura” all’insegna del cambiamento.
Durante la prima giornata assecondando la volontà di rinascita (obiettivo attorno a cui si svilupperà tutta a manifestazione), si è tradotta concretamente con la piantumazione di alcuni alberelli, che verrà riproposta nei successivi interventi.
Un gesto di buon auspicio per il territorio, la firma di un Patto per il Salento che coinvolgerà tutta la popolazione, affinché si possa perseguire un progresso sostenibile che guardi al domani, e che indirizzi ad un recupero del patrimonio paesaggistico e dell’identità stessa del popolo salentino.
Con questo atto di speranza si è avviato il primo dei sette appuntamenti progettati per la prima sessione di questa doppia edizione di “Identità salentina”. Dunque agli incontri si affiancheranno opere d’arte visitabili per tutta l’estate: Andrea Buttazzo (23 maggio, Salve: Agriturismo “Sante – Le Muse”), Francesca Speranza (30 maggio, Supersano: Agriturismo “Le Stanzie”), Fabio Pedone (6 giugno, Montesardo: Bio-Masseria “S. Lucia”), Lauretana Paladini (13 giugno, Tricase: Agriturismo “Gli Ulivi”), Salvatore Sava (20 giugno, Monteroni: Agriturismo “Malcandrino”) a Teresa Vella (27 giugno, Corigliano d’Otranto: Masseria “S. Angelo”).
La prima edizione terminerà il 27 giugno con un convegno che tratterà il tema “Ricostruzione agro- ecologica del paesaggio per la rinascita del territorio”.
In autunno (dal 19 settembre al 31 ottobre) si svolgerà la seconda sessione della doppia edizione, incentrata sul “paesaggio della storia e della memoria” che si snoderà in sette ulteriori incontri, coinvolgendo l’intero territorio.
Alessia Brescia
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Foto in alto: un momento del primo incontro tenutosi domenica scorsa presso la Masseria Didattica Casa Porcara
M. Mariano, Zona arancione rinforzato, 2021, legno di rovere, vernici colorate, ferro, resina pigmentata
L’artista Marco Mariano e la sua opera Zona arancione rinforzato