Attualità - 05 Gen 2025

“Dallo scarto alla vita nuova”, l’opera artistica della salicese suor Loreda Spagnolo fra i “100 presepi in Vaticano”


Spazio Aperto Salento

“Dallo scarto alla vita nuova”. È il titolo del presepe artistico della salicese suor Loreda Spagnolo, selezionato per la mostra internazionale allestita sotto il Colonnato del Bernini, in piazza San Pietro a Roma.

La settima edizione dell’esposizione “100 presepi in Vaticano”, inaugurata lo scorso 8 dicembre 2024 da monsignor Rino Fisichella (pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, responsabile dell’organizzazione del Giubileo) e da rappresentanti del Comune di Roma, potrà essere ancora visitata fino a domani, 6 gennaio 2025 (ingresso libero, dalle ore 10 alle 19.30).

La mostra comprende esattamente 125 presepi, realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo. Quello di suor Loreda, particolarmente apprezzato dai numerosi visitatori (ma anche dalle autorità religiose e dagli esperti), presenta peculiarità creative uniche, fra queste l’utilizzo di materiali di scarto, scelti con l’obiettivo di rendere l’opera “realtà preziosa” per un significativo messaggio di “speranza e rinascita”. Il presepe ha una base di 110 centimetri, una profondità di 60 centimetri e un’altezza di 75 centimetri.

Suor Loreda Spagnolo, originaria di Salice Salentino (Lecce), è attualmente vicaria generale delle Suore Missionarie dell’Incarnazione (Congregazione fondata nel 1961 dalla Serva di Dio Madre Carla Borgheri).

SCHEDA DEL PRESEPE 

Il presepe illustra il Mistero che da sempre affascina e attrae l’umanità: l’incarnazione di Gesù, il più grande Mistero dell’amore di Dio. Egli si è fatto umano per ridare dignità all’umanità. Dio ci parla con la tenerezza e il linguaggio di un Bambino, ci insegna ciò che è essenziale per la nostra vita.

Il titolo “Dallo scarto alla vita nuova” richiama alle grandi sfide attuali in un mondo che affronta continue sfide – sociali, economiche e ambientali -, ci ricorda che ciò che sembra perduto o scartato può essere accolto e trasformato in una realtà preziosa. Porta un messaggio di speranza e di rinascita.

L’opera mette la Grotta della Natività al centro di tutto, è l’unico luogo che non ha una porta, questo significa che il cuore è chiamato a non essere chiuso, ma aperto, libero, capace di accogliere tutti. Il pastore, il primo ad ascoltare il messaggio divino, risponde mettendosi in cammino portando con sé anche le pecore scartate verso la Grotta, per un incontro di amore e di stupore.

I mestieri riproposti nel presepe rappresentano la vita e ci richiamano a valorizzare la semplicità dell’attività quotidiana, a saper stare insieme, dove tutti si sentono fratelli e creano una comunità di pace. 

Quando viviamo la fraternità alla luce del sacramento della povertà e della semplicità, impariamo a riconoscere in ogni persona il volto di Cristo, e così costruiamo una vita nuova, basata sulla giustizia, sull’amore e sul rispetto per ogni vita umana, specialmente per chi è più vulnerabile. 

I materiali utilizzati: polistirolo, cartone, giornali, legno, plastica, colla, colori acrilici, gesso alabastrino, cemento bianco, intonaco per muri, stoffa, juta, das, rami secchi, serie di led e pompa per il riciclo. 

Si è fatta particolare attenzione all’utilizzo di materiale riciclato (ad esempio: polistirolo, legno, plastica, carta, stoffa ecc.), dando prova che lo “scarto” può essere una risorsa in favore dell’impegno ecologico.

(r.f.)

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Foto in alto: il presepe di suor Loreda Spagnolo

 

Presentazione dell’opera alle autorità

Suor Loreda con alcune consorelle

 

Ascolta l’intervista:

“Dallo scarto alla vita nuova”, il presepe di Suor Loreda in Piazza San Pietro”