Teatro - 03 Gen 2021

La Storia delle Giaccure Stritte (parte III)

“Dalla rinascita all’addio di Walter”, la nuova puntata del percorso artistico della Compagnia salicese, firmata dal regista Mimino Perrone 


Spazio Aperto Salento

Parte III – Dalla rinascita all’addio di Walter

 

Dopo circa cinque anni senza nuove produzioni, e quasi due anni di assoluto silenzio in seguito alla scomparsa di Totò Scalpello, la voglia di riprendere a calcare le scene tornò timidamente a riaffacciarsi tra i nostri frastornati pensieri.

Spinti anche da Piera, insieme ad Anna, Walter, Mario, Antonio e Rosy sul finire della primavera del 2003, decidemmo di rimetterci a fare teatro.

Il vuoto lasciato da Totò, il suo carisma, la sua bravura interpretativa e la sua capacità di tenere unito il gruppo, però non erano facilmente colmabili. Occorreva un nuovo assetto associativo e un diverso tipo di narrazione teatrale. Puntammo pertanto sulla geniale creatività di Walter e sulla sua maschera di “Ciccillo”. La commedia dell’arte era dunque il punto da cui ripartire.

Preparai in fretta e furia un canovaccio ispirato alla più famosa commedia dell’arte del teatro goldoniano Il Servitore di due padroni con Arlecchino (Truffaldino) che divenne Ciccillo e iniziammo febbrilmente le prove con rinnovato entusiasmo.

Sullo striminzito canovaccio, durante le prove, Walter si mise a ricamare battute e situazioni sceniche esilaranti così che, prova dopo prova sotto il caldo asfissiante dei mesi di luglio ed agosto, la commedia si arricchì e prese forma.

Per questo lavoro entrò in compagnia in qualità di attor giovane il promettente e scalpitante Francesco Bosco che sarebbe diventato in seguito uno dei punti fermi del gruppo teatrale. Il Cast era composto da Walter, Anna, Mario, Antonio, Rosy, Silvia, Mimino, Lucia, Maurizio, Francesco; io ne curai la regia.

Molto brillanti riuscirono i surreali duetti tra Ciccillo (Walter) e Piumalvento (Maurizio); originalissima la dichiarazione d’amore di Ciccillo ad Adelina (Rosy); molto comica la scena tra Ciccillo con la cuoca Dolore De Profundis (Lucia), in spagnolo maccheronico del tipo:

Ciccillo- (Notando l’avvenenza di Dolores) Mucho complimientos, Senorita!
Dolores- Ma quale senoritas! My fui tre vueltas senoras e tre vueltas vedovas!
Ciccillo- (Grattandosi) Scueffulos!!!
Dolores- El my primero marito es muerto para un anno da le nuezze, el secundo para un mesitos y el tierzo para na semana. Ora cierco un hombre che me gusta de maridar e tu muchacho me gusti mucho! (Avanzando verso di lui) Besame, besame, besame…
Ciccillo- (Allontanandosi) No, no senora, io sono Ciccillo servitor del my padron e no tiengo nada intenzion de nzurarne, ostrega!!!

Sorprendente poi la scena finale con l’arrivo dei Ciccilluzzi (improbabili figli naturali di Ciccillo), impersonati dai piccoli Sara, Mattia, Margherita, Gioconda, Marco, Ilaria e Michela.

Locandina di “Ciccillo, servitore di due padroni”

L’esordio fu faticoso e avvenne il 31 agosto 2003 in una serata tremendamente calda e afosa nella piazza di Giurdignano e, benché quella sera il pubblico fosse piuttosto scarso ed in gran parte costituito da nostri compaesani capitanati dal fido Caforio, fummo oltremodo contenti perché avevamo gettato le basi per la rinascita delle Giaccure Stritte.

Non essendoci allora a Salice spazi idonei per spettacoli al chiuso, fummo quasi costretti a recitarla, la sera del 18 dicembre 2003, in un luogo davvero insolito per il teatro: nella Cantina Sociale su un palco improvvisato, tra silos botti e cisterne, con l’acre odor di mosto che riempiva le narici. Ma fu un successo davvero clamoroso decretato dal numerosissimo pubblico amico accorso in massa per l’occasione.

Questa prima edizione della commedia (ne seguirà poi un’altra nel 2018), fu rappresentata poi durante la stagione dell’anno successivo (2004) altre 13 altre volte in teatri e piazze del Salento (San Pietro Vernotico, Veglie, San Donaci, Latiano, Trepuzzi, Guagnano, Magliano, Castro, Porto Cesareo, Cellino, Villa Baldassarri, etc.).

Ritrovato l’entusiasmo, ricostituita la compagnia e riassaporato il piacere di calcare le polverose tavole dei palcoscenici, per l’anno 2005, con l’entrata nel gruppo del bravissimo Franco, proposi di preparare una commedia da me scritta quando ero ancora un giovane liceale: La Pampanella. Era la prima volta che osavo mettere in scena una commedia interamente mia e, sinceramente, ne sentivo addosso tutta la responsabilità.

La compagnia fu d’accordo e, di buona lena, iniziammo le prove che durarono per tutti i mesi invernali. Per questa prima edizione il cast era composto da Franco, Anna, Rosy e Antonio nel ruolo dei protagonisti e da Lucia, Walter, Maurizio e Mimino a fare da contrappunto.

La Pampanella, scena primo atto

La Pampanella, scena secondo atto

La Pampanella, scena terzo atto

La Pampanella, scena finale

La storia, semplice e avvincente, ambientata negli anni cinquanta in una “curte” tipica dei nostri borghi salentini, è ispirata da fatti realmente accaduti nel nostro paese, e narra la vicenda di due innamorati, della serenata “portata” di notte sotto la finestra della morosa, della dichiarazione d’amore scritta insieme a due amici “ca tenune studi”, dell’incontro dello spasimante con i futuri suoceri, della “fuciuta de li ziti cu la motu alla pajara te Calagiorgi” conclusasi con l’uscita fuori strada, del ritorno a casa ammaccati dalle ferite, della contrattazione della “tota” tra i consuoceri, della promessa del matrimonio riparatore e infine della festa sull’aia col ballo della pizzica.

La Prima di questo nuovo lavoro avvenne il 16 aprile 2005 presso il Teatro Don Bosco di San Pietro Vernotico e fu un successo. Il nuovo entrato Franco si dimostrò subito a suo agio, si amalgamò benissimo col resto del gruppo e caratterizzò al meglio il personaggio del burbero Pici. Anna e Lucia, nel ruolo delle due consuocere, dialogarono benissimo. Antonio e Rosy, nel ruolo dei due fidanzati, resero oltremodo verosimili i personaggi; Walter, smessi per una volta i panni di Ciccillo ed indossati quelli di comprimario, insieme a Maurizio e Mimino riuscirono a far sbellicare dalle risate con le loro caratterizzazioni.

Con questa prima edizione de La Pampanella, nel 2005 riuscimmo a fare in tutto 13 repliche, poche per la verità, ma ci permise di partecipare ad importanti rassegne teatrali quali “Le notti di San Giovanni” a Squinzano, “Mare D’Amare” a Porto Cesareo e la “Rassegna Vincenzo Alfieri” a Latiano.

Nel 2011 poi, giusto per venire incontro alle pressanti richieste che da più parti ci venivano formulate, preparammo una seconda messa in scena con Luigi, Gabriele e Alessandro che sostituirono degnamente Walter, Mimino e Maurizio, con Massimo nel ruolo di un nuovo personaggio e, in seguito, con Loredana che sostituì Rosy. La prima di questa nuova edizione si tenne il 2 gennaio 2011 presso il Teatro comunale di Mesagne e da quel giorno è sempre in cartellone.

Ad oggi de La Pampanella sono state fatte 49 repliche in giro per il Salento, e questo lavoro ci ha permesso di vincere vari premi e avere molti riconoscimenti in importanti concorsi teatrali.

Nelle fredde serate invernali del 2006 cominciammo a provare un nuovo ed originale lavoro: Matrimonio in Giallo, ispirata alla farsa di Eduardo Scarpetta Il marito di Nannina.

Una commedia brillante a dir poco surreale ambientata nel 1912 ai tempi del Titanic, cucita su misura per il personaggio di Ciccillo che Walter caratterizzò a suo piacimento. Nel cast oltre allo scrivente, Antonio, Franco, Rosy, Anna, Mario, Lucia e Pino ci furono due novità: Salvatore nel brillantissimo ruolo di Zazà e il giovanissimo Luigi che sarebbe poi diventato una colonna portante della compagnia. L’esordio era previsto per il 29 aprile 2006 nell’ambito della rassegna teatrale presso il Teatro Don Bosco di S. Pietro Vernotico e per giungere preparati lavorammo alacremente.

In quel periodo le prove le facevamo a casa di Antonio e Rosy confortati dal caldo del camino e spesso anche da qualche buon bicchiere che ci teneva su di giri. Walter, a causa del suo lavoro in giro per il Salento, al solito arrivava con un po’ di ritardo e una sera, dopo averlo aspettato per più di mezz’ora, lo chiamai al telefonino e lui seraficamente mi rispose di cominciare la prova perché stava arrivando, non era lontano, si trovava a Tricase, a soli 90 km da Salice!

Locandina Matrimonio in giallo

La prima andò benissimo. Il teatro, pieno in ogni ordine di posti, ci omaggiò di applausi ed apprezzamenti; tutti i protagonisti furono all’altezza del ruolo e i due esordienti Luigi e Salvatore per nulla emozionati, svolsero diligentemente il compito loro assegnato.

Walter come al solito fu il mattatore assoluto. E fu l’ultima volta che recitò insieme a noi. Di lì ad una settimana gli fu diagnosticato un male tremendo che dopo due anni di sofferenze l’avrebbe strappato definitivamente all’affetto dei suoi familiari, a noi suoi amici e a tutti coloro che gli volevano bene, ed erano tanti!

Questa edizione della commedia fu ovviamente sospesa per essere ripresa, su consiglio dello stesso Walter, due anni dopo con Antonio nel ruolo del protagonista. La riportammo in scena il 19 luglio 2008 nell’ambito della rassegna “Le notti di San Giovanni” a Squinzano con Walter che, seppure molto fiaccato nel fisico, volle essere in prima fila per applaudirci ancora una volta. E fu l’ultima volta.

Il 4 ottobre di quello stesso anno, dopo tante sofferenze Walter ci salutò per sempre e per noi fu il secondo profondo dolore.

In sua memoria, e per tenere fede ad un suo preciso volere, il 21 dicembre organizzammo presso il teatro don Bosco di S. Pietro Vernotico una serata finalizzata alla raccolta fondi per la realizzazione di una “sala di accoglienza” presso il reparto oncologico dell’ospedale “Di Venere”, diretto dal suo amico dottor Palmiotti, dove fu curato.

Per noi fu veramente difficile in quella occasione recitare un testo comico, ma supportati dal ricordo del suo sorriso, in qualche modo riuscimmo a portare a termine la commedia in quel teatro gremito in ogni ordine di posti.

Commovente fu quella sera il ricordo di Walter fatto dal dottor Palmiotti e generoso fu il contributo economico elargito dal pubblico per la nobile causa. La commedia ebbe poi nelle stagioni teatrali 2008-2009 altre 16 repliche di successo tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto.

A questa commedia è legato un particolare episodio: il 18 luglio 2009, mentre stavamo recitando in riva al mare presso il Largo Valentino a Casalabate, fummo investiti improvvisamente da una tromba d’aria che fece ondeggiare le scenografie (quasi fino a sradicarle), e scappare via il numerosissimo pubblico. Sul palco arrivò di tutto: fogli di carta, rami e foglie d’alberi, buste di plastica e una gran quantità di cicale morte.

Noi però continuammo imperterriti a recitare ed il pubblico, passata la tempesta. tornò ad applaudirci. Ed anche queste “so’ soddisfazioni!”.

…e la storia continua. 

Mimino Perrone

© Riproduzione riservata


Nella foto in alto: Walter Scalpello

 

(Il seguito della storia nei prossimi giorni su “Spazio aperto Salento”)

 

Leggi le precedenti puntate:

I parte

II parte