Presa di posizione di Spagnolo, Cipolla, Fai, Carlà e Landolfo. In una nota diffusa oggi, i consiglieri di minoranza accusano l’Amministrazione di “stallo politico”
Dopo l’istituzione del gruppo “X Veglie”, formato dai consiglieri di maggioranza Luisa Margherito, Giada Santolla, Oronzo Sabato e Fiorenzo Patera, e la notizia di qualche giorno fa riguardante la possibile istituzione di un altro nuovo gruppo consiliare di maggioranza formato da rappresentanti del Movimento Regione Salento, questa mattina i consiglieri di opposizione Luigi Spagnolo, Angelo Cipolla. Fernando Fai, Giovanni Carlà e Giuseppe Landolfo, hanno diffuso una nota con la quale attaccano la maggioranza guidata dal sindaco Claudio Paladini.
«È ormai noto a tutti – affermano i consiglieri di minoranza di Veglie – che lo scorso 18 febbraio “in seno alla maggioranza” è stato creato un gruppo consiliare con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la maggioranza e la buona amministrazione di Veglie, di facilitare l’attuazione di idee e progetti, essere lo stimolo aggiunto a quei consiglieri non coperti da assessorato, dando un contributo concreto alla Giunta comunale».
Questo, stando a Spagnolo, Cipolla, Fai, Carlà e Landolfo, sarebbe motivo di preoccupazione. «Siamo preoccupati – spiegano – perché, se a cinque mesi dalle elezioni quattro consiglieri sentono la necessità di distinguersi dalla propria maggioranza, è evidente che il sindaco Paladini non è riuscito a tenere salde le fila della sua squadra. Siamo preoccupati perché la maggioranza continuerà a sfilacciarsi (in Consiglio verrà formalizzato un nuovo gruppo consiliare di cui faranno parte gli assessori: Marco Miccoli, Katia Prato, Laura Mogavero e lo stesso sindaco Paladini che abbandonerà il gruppo “Veglie unita con Paladini” che lo ha eletto). Siamo preoccupati perché il nostro paese, piegato da cinque anni di ritardi e inconcludenza amministrativa e dall’emergenza Covid, non può permettersi questo stallo politico. Siamo preoccupati perché l’Amministrazione in queste condizioni non realizzerà gli obiettivi che aveva programmato, ma gestirà l’ordinario in maniera mediocre, come nei cinque anni passati».
«Quando qualche mese fa – aggiungono – il sindaco Paladini è stato sfiduciato, ha gridato allo scandalo per essere stato fermato proprio nel momento in cui Veglie aveva maggiormente bisogno a causa dell’emergenza sanitaria. Oggi, con il Covid che torna aggressivo e nel nostro paese cresce a ritmi preoccupanti, sindaco e maggioranza impegnano tempo ed energie per dividersi e litigare. Il primo cittadino non convoca il tavolo tecnico-politico come mezzo di interlocuzione con chi è in prima linea nella lotta al Coronavirus e ripete la storia già vista. Chi produce proposte è zittito, chi non accetta il pacchetto è tagliato fuori!».
Secondo Spagnolo, Cipolla, Fai, Carlà e Landolfo, a 160 giorni dall’insediamento della nuova Amministrazione non sarebbero stati raggiunti i risultati promessi dal sindaco nei primi 100 giorni. In particolare quelli riguardanti Casa Tramacere, l’uso della struttura di via IV Novembre, il ripristino dell’Area Mercatale, la realizzazione dell’isola ecologica, l’avvio dell’iter procedurale per il Pug, l’attivazione delle consulte, dei consigli di quartiere e del Consiglio comunale dei ragazzi.
«I prossimi Consigli comunali – concludono gli esponenti dell’opposizione – verificheranno se il sindaco ha i numeri per continuare ad amministrare; i cittadini vegliesi, i gruppi, i partiti e i sindacati, senza rassegnazione facciano sentire la loro voce: le sorti del Comune appartengono a tutti e non solo a Paladini e alla sua maggioranza». (r.f.)
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