Un’interrogazione di “Salice nel cuore” per conoscere le attività che l’Amministrazione ha programmato “in difesa del territorio”. Questa mattina diffusa anche una nota
Mega impianti eolici: “Quali attività intende porre in essere l’Amministrazione comunale di Salice in difesa del territorio?”. È la domanda che il gruppo consiliare di opposizione “Salice nel cuore” (Alessandro Ruggeri, Silvia Grasso ed Enzo Marinaci) rivolge al sindaco Tonino Rosato a proposito dei due mega progetti di Centrali eoliche a Salice e a Veglie (21 torri in tutto, la maggior parte previste nelle campagne di Salice). I tre consiglieri hanno formalizzato questa mattina una specifica “Interrogazione con risposta scritta”.
Nel testo del documento l’opposizione fra l’altro chiede al sindaco di portare a conoscenza del Consiglio l’entità e la portata del progetto e di coinvolgere le Unioni dei Comuni, la Provincia e la Regione.
Ruggeri, Grasso e Marinaci concludono l’interrogazione confermando la propria disponibilità “a realizzare azioni condivise per la tutela del territorio”.
Sempre nella mattinata di oggi, lo stesso gruppo consiliare “Salice nel cuore” e il locale circolo del Pd, hanno diffuso una nota con la quale spiegano le ragioni del “no” ai grandi impianti eolici e i vantaggi di puntare all’energia verde “senza la realizzazione di mega infrastrutture, ma semplicemente attivando una rete di piccole centrali elettriche diffuse”. Ecco, di seguito, la nota integrale.
I Gruppi di Salice nel cuore e del Partito Democratico di Salice Salentino si dichiarano contrari all’installazione di un parco eolico sul territorio del Comune di pertinenza così come è stato annunciato recentemente dagli organi di stampa.
La propria contrarietà è giustificata dal fatto che i grandi impianti energetici sono considerati, già da tempo, obsoleti da ogni punto di vista.
Vi è stato un cambiamento di paradigma nella produzione di energia elettrica pulita che da molti amministratori nazionali e locali non è stato ancora preso in considerazione: si può produrre energia verde senza la realizzazione di mega infrastrutture ma semplicemente attivando una rete di piccole centrali elettriche diffuse.
Due fonti energetiche pulite si prestano benissimo a questo scopo: il Sole e il vento poiché sono intercettabili ovunque. In numerose nazioni del mondo, sia in quelle altamente industrializzate, sia in quelle in via di sviluppo, sono numerosissime le famiglie che producono energia elettrica con mini impianti domestici fotovoltaici ed eolici e l’energia prodotta in eccesso la immettono nella rete nazionale
Questo nuovo modello di sviluppo prevede la partecipazione diretta della società civile nel processo di decarbonizzazione del sistema economico del paese, e tutto ciò e già stato realizzato, tanto per fare un esempio territorialmente vicino, a Melpignano.
Scegliere di creare energia dal basso è una presa di posizione politica importante che dovrebbe essere appoggiata con decisione e con convinzione poiché accettare questo importante cambiamento di paradigma significa sia godere di vantaggi nell’immediato e sia pensare alle prossime generazioni.
Per questo motivo si coglie l’occasione data dall’ipotesi di installare un grande parco eolico sul territorio comunale per avviare un costruttivo e partecipato dibattito sulla possibilità di realizzare una vera e propria, ma giusta, rivoluzione energetica a Salice, cercando di portare il paese verso scelte responsabili e lungimiranti.
Gli svantaggi dei grandi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili sono noti da anni: sono ad alto impatto ambientale, incidendo sugli ecosistemi vicini (i parchi eolici sono causa della morte di centinaia di migliaia di uccelli e di pipistrelli ogni anno) e sono paesaggisticamente devastanti; richiedono enormi costi di manutenzione, facendo notevolmente lievitare il costo delle bollette per ogni singola utenza; foraggiano quasi esclusivamente solo le grandi multinazionali e, anche nella loro realizzazione, hanno una ricaduta economica sul territorio quasi pari a zero in quanto anche i finanziamenti con cui si realizzano prendono strade che portano lontano dal luogo dove devono essere installati; nella fase della loro realizzazione, come per tutte le grandi infrastrutture, agevolano le infiltrazioni mafiose e incoraggiano la corruzione ad ogni livello politico e burocratico.
I vantaggi dei micro impianti di produzione energetica sono, di conseguenza, deducibili: hanno un impatto ambientale pari a zero e non incidono per nulla sugli ecosistemi e sul paesaggio; non hanno necessità di manutenzioni costose; eliminano i pagamenti delle bollette; danno alle singole famiglie la possibilità di avere una fonte di guadagno in più introducendo l’energia prodotta in eccesso nella rete pubblica; la realizzazione degli stessi micro-impianti crea un fermento economico costituito da commercianti, da tecnici e da professionisti, permettendo ai soldi investiti di essere riutilizzati sul territorio; esclude, a priori, qualsiasi possibilità alla malavita organizzata di lucrare su questo tipo di affari e non permette né alla politica e né alla burocrazia di creare situazioni in cui possano avvenire fenomeni di corruzione.
Purtroppo il cosiddetto VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), che dovrebbe dare o negare il consenso all’installazione del parco eolico, non prevede tutte le considerazioni finora esposte. Anche per questo motivo sarebbe opportuno accantonare completamente l’ipotesi di realizzazione dell’infrastruttura.
Ci si augura che tutta la popolazione di Salice prenda coscienza dell’importanza della realizzazione di certe opere che incidono sul presente e incideranno nel futuro di tutta la comunità, Inoltre, si spera che si risvegli quella assopita voglia di partecipare al dibattito della gestione del bene pubblico. E la proposta dell’installazione di questa mega struttura sul territorio comunale è un buon motivo per far suonare la sveglia.
Per concludere, si riporta una importante riflessione di Jeremy Rifkin sulla necessità, anche politica, di incentivare la realizzazione di piccoli impianti abbandonando l’idea di creare quelli grandi: “Le nuove energie verdi, invece, sono distribuite anziché centralizzate. Il sole splende ovunque, come ovunque soffia il vento, il che significa che essi possono essere intercettati dappertutto, sui tetti, sul terreno, favorendo la nascita di milioni di micrositi di produzione di energia”.
Il passaggio alle energie verdi, continua Rifkin, “consente a centinaia di milioni di persone di divenire produttori della propria energia ed elettricità dove lavorano e vivono. È l’inizio della grande democratizzazione del potere nelle comunità di tutto il mondo”.
© Riproduzione riservata