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Ambiente - 10 Mar 2021

Rete fognaria Porto Cesareo, un’interrogazione del senatore Buccarella

Il parlamentare salentino ha sottoposto all’attenzione del neo ministro Cingolani l’annosa questione della mancata attivazione del depuratore


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Il senatore salentino Maurizio Buccarella ha presentato un’interrogazione, a risposta scritta, al neo ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani riguardante l’annosa vicenda del Depuratore di Porto Cesareo, tuttora inattivo.

Nella prima parte dell’interrogazione, Buccarella ripercorre le fasi “storiche” della vicenda: “Già dal 1979 – scrive – l’Acquedotto Pugliese dell’epoca (EAAP) redigeva il progetto generale n. 15495/DT del 15/06/1979 del complessivo importo di 6 miliardi di lire, per la costruzione della fognatura nera a servizio dell’abitato di Porto Cesareo e delle località La Strea e Torre Lapillo; Porto Cesareo ha visto realizzare un depuratore, purtroppo mai entrato in funzione, abbandonato all’incuria ed al vandalismo, e distrutto quasi totalmente; dopo il completamento di un secondo depuratore, ed a distanza, oramai, di 42 anni dal primo progetto, Porto Cesareo si ritrova ad affrontare gli stessi problemi di mancata attivazione, questa volta da ricondurre alla mancata condivisione del recapito finale con il Comune di Nardò”.

“Il Ministero dell’Ambiente – continua Buccarella – con nota 7 agosto 2020 ha espresso il proprio diniego alle deroghe richieste dalla Regione Puglia per la realizzazione del progetto di cd. riuso delle acque depurate in agricoltura relativamente agli scarichi di Nardò-Porto Cesareo e Manduria–Sava, fermo restando uno scarico comune in battigia a soli fini emergenziali. Considerato che a distanza di 42 anni non è più possibile accettare anche solo l’idea dell’impossibilità di trovare una soluzione per il corretto recapito finale dei reflui depurati della rete fognante di Porto Cesareo, a fronte di ingenti risorse pubbliche impiegate in totale spregio dei concetti di economicità e buon andamento della P.A., condannando, “sine die”, il Comune di Porto Cesareo ad utilizzare, nel 2021, il sistema delle autobotti private per la raccolta dei reflui fognari, con tutto quello che ne consegue in termini di salute ed igiene pubblica; occorre fare ogni sforzo possibile per consentire, quanto prima, che la rete fognaria di Porto Cesareo sia regolarmente allacciata al depuratore e che quest’ultimo entri in funzione con regolare autorizzazione, sia pur provvisoria, allo scarico, così avviando un percorso virtuoso che consenta di identificare Porto Cesareo non più come terra di abusivismo ed illegalità”.

Premesso ciò, nell’interrogazione Buccarella chiede: “se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopraesposti; se il Ministro interrogato sia a conoscenza della circostanza che la sopra descritta situazione, lasciando Porto Cesareo, comunità che nel periodo estivo raggiunge le 200.000 presenze giornaliere, priva di una rete fognaria funzionante e tollerando, per contro, ancora nel 2021 il sistema degli autospurghi e delle fosse biologiche, stia arrecando gravissimi danni alla falda, al suolo ed al mare, nonché, in generale alla salute ed all’igiene pubblica; quali azioni di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere nell’immediato, anche concedendo un’autorizzazione provvisoria, a tutela della salute e dell’igiene pubblica, nonché per evitare l’apertura di ulteriori procedure di infrazione nei confronti dell’Italia e della Regione Puglia”.

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