• giovedì , 21 Novembre 2024

Trepuzzi - 19 Nov 2024

“La giusta direzione. Storia di un magistrato”, presentazione del libro di Antonio De Donno


Spazio Aperto Salento

“La giusta direzione. Storia di un magistrato. Dal terrorismo a Tangentopoli, dal contrasto alla Sacra Corona Unita alla lotta contro la violenza di genere”. Sarà presentato giovedì 21 novembre 2024, alle ore 18.30, a Trepuzzi, presso “CoCù” (contenitore culturale del quartiere Votano Specchia, in via Surbo), il libro del salentino Antonio De Donno, già Procuratore della Repubblica di Brindisi.

All’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale, interverranno l’autore, Giuseppe Taurino (sindaco di Trepuzzi), Annamaria Capodieci (presidente del Consiglio comunale) e Grazia Manni (dell’omonima Casa editrice). Modererà il dibattito Giacomo Fronzi, consigliere comunale delegato alle Politiche culturali. Dialogherà con l’autore Rosario Tornesello, direttore responsabile del “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Di seguito la scheda del volume “La giusta direzione” (Manni, 2024, pagg. 144).

In queste pagine Antonio De Donno ripercorre la propria carriera di magistrato in parallelo alle vicende più salienti della storia d’Italia e del Salento. Dopo gli studi alla Sapienza di Roma, dove è testimone degli scontri politici degli anni Settanta, ottiene il primo incarico come giudice istruttore del Tribunale di Voghera e si occupa in particolare di terrorismo e del caso Sindona. Rientrato a Lecce nel 1990 come pubblico ministero, trova un Salento in balia della Sacra Corona Unita: decine di omicidi, faide tra clan, estorsioni, traffico di droga, contrabbando di sigarette, attentati… Con la nascita della Direzione Distrettuale Antimafia la piega cambia e le indagini, grazie anche ai collaboratori di giustizia e alle nuove tecnologie di investigazione, portano ai maxi-processi. Il territorio sembra trovare sollievo dalla criminalità organizzata, ma le mafie hanno solo vestito altri panni. L’incarico di procuratore aggiunto a Lecce e poi procuratore a Brindisi consentono a De Donno di avere un osservatorio privilegiato su un territorio che va trasformandosi, mentre l’azione delle mafie diventa più subdola e nascosta e la violenza privata prende il posto di quella organizzata. La sua è una battaglia costante per diffondere la cultura della legalità, dell’antimafia, del rispetto degli altri, incentrata sui valori della cittadinanza attiva e responsabile, una battaglia che va raccontata e in cui devono essere coinvolti soprattutto i giovani, interlocutori privilegiati di questo libro.