Nei giorni scorsi ha aperto i battenti a Nardò un Museo nuovo di zecca, all’interno del quale è possibile ammirare una ricca collezione di conchiglie di mare, fra le quali spiccano un rarissimo esemplare di “conus gloriamaris” e due di “nautilus pompilius linnaeus”, provenienti rispettivamente dalle isole Mauritius e dall’Oceano Indiano.
Allocato al primo piano del Chiostro dei Padri Carmelitani ed allestito a spese del Comune, accoglie la donazione di valore culturale e scientifico, del docente di matematica Nicola Borgia (in foto), autore di un interessante volume sulle quattro operazioni di Aritmetica pratica, ed oltre alle tre preziose conchiglie, ne annovera 3500 provenienti da ogni angolo del pianeta, più ulteriori 10mila, dette micro-conchiglie, provenienti invece dal Bacino del Mediterraneo.
Delle 3500, quasi tremila appartengono a 62 diverse famiglie dei “gasteropodi”, mentre le restanti 600, suddivise in 28 famiglie, alla classe dei “bivalvi”. In minoranza, sono infine “scafopodi”, “poliplocopodi” e “cefalopodi”. Nella nuova struttura, non a caso nominata “Museo delle conchiglie”, possono essere ammirati anche stelle marine e numerosi esemplari di conchiglie terrestri.
Per tornare alle tre rarità, vale sottolineare, che la “conus gloriamaris” è grande appena dieci centimetri, mentre le due “nautilus” misurano ognuna pochi centimetri in più. Alle Mauritius, la “conus” vive nei fondali sino a duecento metri, mentre per le “nautilus”, la profondità sale sino a più del doppio. Oltre che nelle acque dell’Oceano Indiano, le stesse nelle quali si sono estinte le “praepompilius” e le “cookanum”, unitamente alla “pompilius linnaeus”, le ultime cinque specie viventi di “nautilus” (“belavensis, “macromphalus”, “repertus” e ”stenomphalus”), continuano a vivere fra le isole Figi e la Nuova Guinea.
Toti Bellone
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