Ambiente & Arte - 10 Giu 2021

“Alberi custodi” della storia di un popolo. Quarto appuntamento di Identità Salentina

Incontro promosso da Italia Nostra, domenica scorsa a Montesardo. Nell’ambito della rassegna “In Land Art” curata da Massimo Guastella, Fabio Pedone ha realizzato l’installazione “Mostro divoratore di alberi”


Spazio Aperto Salento

Quarto appuntamento dell’edizione 2020-2021 di Identità Salentina. La BioMasseria “Santa Lucia” è diventata spazio artistico in occasione della manifestazione promossa dall’Associazione Italia Nostra- sezione Sud Salento.

Domenica scorsa si è tenuto il terzo seminario, moderato dal giornalista Rosario Faggiano, programmato per questa prima sessione (che terminerà domenica 27 giugno) sull’argomento “Alberi per il territorio, territorio per gli alberi”. Nel corso del passato incontro – di cui si è scritto –  si era già trattato della complessa realtà salentina aggravata, negli ultimi anni, dal disseccamento degli ulivi secolari, causato dalla Xylella fastidiosa.

Da questi confronti, la volontà di intervenire destinando le risorse del Recovery Found in un piano che guardi ad uno sviluppo sostenibile e che abbia, come obiettivi principali, la rinaturalizzazione e riqualificazione del luogo.

Per l’occasione, è proseguita la rassegna “IN LAND ART”, ideata da Marcello Seclì, incentrata sul tema “Transazioni eco artistiche” seguita da Massimo Guastella, in collaborazione con il laboratorio TASC – dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Una novità -allestita per questa particolare doppia edizione – che coinvolge il tessuto sociale e il paesaggio, reinterpretandolo e arricchendolo. Forte l’intenzione di uscire dal museo, di svincolarsi dai tradizionali contenitori artistici, per interessare un’area condivisa e raggiungere un pubblico più ampio.

Un progetto, che fa dell’arte uno strumento di valorizzazione del posto e che si pone a servizio della collettività, invitando l’uomo – tramite percorso espositivo – ad incontrarsi con l’ambiente.

La BioMasseria “Santa Lucia” di Montesardo ha ospitato il lavoro del Floral Designer Fabio Pedone. Alessanese classe 1970, si è appassionato alla Land Art e ha sfruttato le proprie conoscenze da fiorista, per realizzare diverse installazioni, costruite con i materiali messi a disposizione dalla terra. Ricerche che ha esposto in boschi pubblici, piazze e manifestazioni.

Tra queste: la mostra “Dalla Terra alla Terra: Arte e Natura alla Masseria Santu Lasi”, curata nel 2017 da Vincenzo Cazzato e Luigi Nicolardi, l’anno seguente la realizzazione, per la stessa struttura, di un “tunnel” di lunghi rami intrecciati e la partecipazione nel 2019, alla manifestazione “Xylella, e se Santu Lasi facesse il miracolo?”.

Costante è l’interesse di Pedone nei confronti del territorio e delle sue risorse naturali che adopera per renderle opere, sino a diventare cifra stilistica delle sue indagini artistiche.

In occasione dell’incontro di domenica, è stata presentata Mostro divoratore di alberi. Un’installazione che potremmo definire in parte zoomorfa ma con chiare declinazioni al surreale. Imponenti sculture misteriose, deformate nella figurazione, evadono dal reale e irrompono nello spazio

Passeggiando tra l’antica masseria fortificata e nei dintorni di essa, l’artista ha raccolto diversi elementi, tra cui: paglia, canne, lana grezza, fili di ferro e potature di ulivo, (materiali reperibili e deperibili) che ha successivamente assemblato, in un intervento concettuale, dando loro la forma di grandi creature inquietanti. Corpi sinistri che, con lo scorrere del tempo, sono destinati a mutare, a modificarsi fino a “ricongiungersi” con la terra – luogo da cui sono stati generati.

“Memento homo, natura sono e natura tornerò ad essere” sembrerebbe comunicarci l’opera. Oscuri parassiti dai lunghi tentacoli infestano e danneggiano la vegetazione e, quasi fossero armati di “motosega” – espressione scelta dal Floral Designer – decapitano gli alberi, i quali indifesi, muoiono.

Le prede scelte da questi mostri sono due pini ormai disseccati e decollati (a causa dell’eccessivo peso della chioma). Fabio Pedone li definisce “Alberi fantasma dalle teste mozzate”, da leggere come simbolo della drastica trasformazione del panorama salentino.

L’impressione che si coglie è quella di essere giunti sul luogo del “delitto” troppo tardi e di non avere più alcun potere per intervenire. L’istallazione si manifesta come l’assaggio di un ipotetico scenario apocalittico, in cui l’uomo è impotente e destinato a perdere il proprio compagno di una vita: l’albero.

La scelta di comporre questi nemici con i materiali trovati nel terreno, è in linea con la professione di Floral Designer, un lavoro che si svolge tramite un contatto diretto e quotidiano con la natura. Decisione dettata altresì, dal bisogno avvertito dall’artista salentino di mostrare i frutti della terra rigogliosa e, allo stesso tempo, di indicare quello che potrebbe essere il triste destino – forse non troppo distante- dell’ambiente.

È “La manifestazione concreta della causa ed effetto” dalle azioni degli esseri umani, suggerisce Fabio Pedone. La conseguenza dell’impatto distruttivo degli interventi dell’uomo, ormai completamente assorto nell’accecante corsa all’industrializzazione e sempre più distante dal territorio.

Assordato dal frastuono della vita, l’individuo appare totalmente incapace anche solo di percepire l’eco di quel richiamo della foresta di cui parlava Jack London. L’installazione, si presenta come un invito ad intervenire per la tutela del paesaggio e la salvaguardia degli “alberi custodi”, i quali conservano la storia di un popolo nelle radici profonde e nella spessa corteccia.

I prossimi appuntamenti a cui si affiancheranno opere d’arte contemporanea, visitabili per tutta l’estate: Lauretana Paladini (13 giugno, Tricase: Agriturismo “Gli Ulivi”), Salvatore Sava (20 giugno, Monteroni: Agriturismo “Malcandrino”) e Teresa Vella (27 giugno, Corigliano d’Otranto: Masseria “S. Angelo”).

Alessia Brescia

© Riproduzione riservata

 

Foto in alto: Fabio Pedone, Mostro divoratore di alberi, paglia, canne, potature di ulivo, lana grezza e fili di ferro, 2021

 

Floral Designer Fabio Pedone e il suo collaboratore accanto all’installazione Mostro divoratore di alberi

Fabio Pedone, Mostro divoratore di alberi, paglia, canne, potature di ulivo, lana grezza e fili di ferro, 2021. Particolare

Fabio Pedone, Mostro divoratore di alberi, paglia, canne, potature di ulivo, lana grezza e fili di ferro, 2021. Particolare.

Un momento del seminario di domenica 6 giugno

Partecipanti al seminario