Il presidente regionale della categoria Costruzioni Luigi Marullo lancia l’allarme: "Così si fermano i cantieri e molte imprese rischiano la chiusura"
Stop dei cantieri a causa del caro bollette e del caro benzina. E l’edilizia pugliese frena. A lanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Lecce che interviene al fianco delle imprese del comparto delle costruzioni costrette nelle ultime settimane a fronteggiare una profonda crisi causata dall’aumento dei costi dell’energia e il rialzo di prezzi di gas e carburante.
«Il blocco dei cantieri sta diventando inevitabile – afferma Luigi Marullo (in foto), presidente della categoria costruzioni Confartigianato Puglia e Lecce – Oggi il problema non è solo l’impennata dei prezzi delle materie prime, come ferro, acciaio e alluminio, che ormai è insostenibile, ma anche la reperibilità dei materiali. Le forniture si stanno esaurendo. La realtà è che si rischia di far saltare il sistema edilizia. Il danno più serio è sulle commesse già assunte. Non ci sono direttive chiare. I cantieri avviati due, tre mesi fa rischiano di non vedere mai la luce perché le imprese non sanno come andare avanti. I prezzi dei materiali non sono più gli stessi e allora come si può portare a termine l’appalto? Questa situazione porterà al blocco non solo delle attività più piccole, che saranno le prime ad andare in crisi, ma anche i grandi cantieri delle opere pubbliche. Numerose gare d’appalto stanno andando deserte perché i contratti non risultano più economicamente sostenibili».
Per questo Confartigianato Imprese Lecce sollecita un intervento urgente del Governo e della Regione Puglia.
«Le imprese – aggiunge Marullo – sono in forte sofferenza perché tali incrementi imprevedibili si aggiungono alle sofferenze finanziarie connesse all’evento pandemico. Per questo chiediamo un intervento delle istituzioni, sia a livello nazionale che locale. A partire dalla tanto attesa revisione del prezziario regionale di cui ancora non si ha notizia. Senza un adeguamento dei prezzi sarà difficile andare avanti e il comparto subirà danni incalcolabili sul piano economico ed occupazionale. Senza materie prime i cantieri si fermeranno e le imprese non saranno più in grado lavorare. E lo spettro “chiusura” è dietro l’angolo».
Comunicato